La nuova edizione di “Think Forward” ha individuato le cinque tendenze chiave che stanno già trasformando il modo in cui le persone vivono il mondo online, con spunti concreti per aiutare brand e creator a essere rilevanti in questo nuovo scenario
We Are Social presenta la nuova edizione di “Think Forward”, la ricerca sui trend di comportamento delle persone che orienteranno la comunicazione dei brand nel 2025.
Dal titolo “The Liveable Web”, l’analisi esplora come le persone oggi stiano mettendo al centro della loro esperienza online elementi quali l’autenticità, il senso di appartenenza e di connessione, il valore delle interazioni, rendendo Internet uno spazio sempre più umano e vivibile.
Il team di Cultural Insight del network We Are Social ha individuato le cinque tendenze chiave che stanno già trasformando il modo in cui le persone vivono il mondo online, con spunti concreti per aiutare brand e creator a essere rilevanti in questo nuovo scenario.
I trend di “Think Forward 2025: The Liveable Web” sono:
1. Primal Renaissance
Nel 2024 si è consolidato un ritorno alla spontaneità, alla provocazione, all’edonismo e all’assenza di filtri, riscoprendo il valore della libertà. Il dizionario Collins, per esempio, ha eletto brat “parola dell’anno”, confermando quanto questa estetica lanciata dalla cantante Charlie XCX sia diventata un vero e proprio manifesto di sfrontatezza ed esuberanza.
2. Low-stakes Social
Gli spazi online stanno tornando a essere luoghi di evasione e leggerezza per le persone. Sta emergendo un nuovo Internet, più rilassato, quasi nostalgico della sua “età dell’oro” nei primi anni 2000. Una tendenza testimoniata per esempio dalla ritrovata passione collettiva per Pokémon TCG Pocket o i per i Coccolotti.
3. Intentional Consumerism
Le persone oggi, soprattutto le nuove generazioni, sono più attente alla sostenibilità degli acquisti. Preferiscono beni utili e duraturi, prestando maggiore attenzione a come investono il loro denaro. Da questo trend nascono creator come L’Influencer_onesta, diventata popolare per le sue recensioni imparziali dei prodotti beauty che acquista in autonomia, senza accettare collaborazioni con i brand.
4. Modern Mythmaking
La pop culture viene vissuta attraverso la lente dei creator che con i loro contenuti la guidano e reinterpretano. Il risultato è un Internet ricco di riferimenti nascosti, un insieme di Easter eggs digitali che le persone si divertono a scoprire in una più profonda e coinvolgente esperienza di intrattenimento. Ne è un esempio il lancio della collezione Autunno/Inverno del brand di abbigliamento Peachy Den, che ha collaborato con l’influencer Olivia Neill e il regista Jake Erland per ricreare meticolosamente una scena iconica del film “Il diavolo veste Prada”.
5. New Intimacies
Le persone cercano come mai prima d’ora un senso di appartenenza alle community e alle fandom, spinte dal desiderio di sentirsi parte di qualcosa di più grande. Un legame con la comunità che si estende anche offline. Ceres ad esempio, in occasione della finale dell’Europa League, ha trasformato un Irish Pub di Dublino nel primo e unico fan Club dell’Atalanta – il Mola Mia Ceres Pub – per aiutare i tifosi a ritrovarsi e continuare il loro rituale pre-partita anche in terra straniera.