Google aggiorna i criteri di valutazione della reputazione dei siti per contrastare l’abuso di link building

Google ha deciso di mettere un freno alla proliferazione di contenuti di terze parti che sfruttano, per strategie di link building, la reputazione dei siti web sui quali appaiono.

Come spiega Google nel suo blog post, si tratta di abuso della reputazione del sito per permettere a un contenuto di essere classificato meglio di quanto potrebbe altrimenti su un sito diverso.

Nel suo studio del fenomeno dall’inizio dell’anno, l’azienda ha individuato numerose casistiche, con vari gradi di coinvolgimento di prima parte, tipo cooperazione con servizi white-label, accordi di licenza, accordi di proprietà parziale e altri accordi commerciali complessi.

In ogni caso, secondo Google non cambia il fatto che terze parte sfruttino ingiustamente, traendone vantaggio, i segnali di ranking dei siti dell’host, classificando dunque questo comportamento come spam.

Da qui in avanti saranno inviati avvisi antispam ai proprietari di siti tramite il loro account Search Console, attraverso il quale potranno inviare una richiesta di riconsiderazione.

Google ha anche stilato dei casi in cui contenuti di terze parti non sono considerati abusivi, oltre a sistemi e metodi per capire se una sezione di un sito è indipendente o nettamente diversa dal contenuto principale del sito.

Google aggiorna i criteri di valutazione della reputazione dei siti per contrastare l’abuso di link building ultima modifica: 2024-11-21T11:32:00+01:00 da Redazione

Tags:

Related posts