OpenAI ha annunciato la collaborazione pluriennale con Condé Nast che permetterà di visualizzare i contenuti di testate come Vogue, The New Yorker, Condé Nast Traveler, GQ, Architectural Digest, Vanity Fair, Wired, Bon Appétit e altri ancora, all’interno dei sui prodotti, tra cui ChatGPT e il prototipo SearchGPT.
Con l’introduzione di quest’ultimo strumento, OpenAI sta infatti testando nuove funzionalità di ricerca che rendono più veloce e intuitiva la scoperta di informazioni e fonti di contenuti affidabili, raccogliendo feedback dagli editori.
“Stiamo combinando i nostri modelli di conversazione con le informazioni provenienti dal web per fornire risposte rapide e tempestive attraverso fonti chiare e pertinenti”, spiega la nota di OpenAI.
SearchGPT offre collegamenti diretti alle notizie e in futuro integrerà il meglio di queste funzionalità direttamente in ChatGPT. Il valore della collaborazione non è stato reso noto, ma secondo Press Gazette OpenAI offre agli editori da 1 a 5 milioni di dollari per utilizzare i suoi contenuti e allenare ChatGPT.
“Siamo impegnati a collaborare con Condé Nast e con altri editori per garantire che, man mano che l’IA svolge un ruolo più ampio nella scoperta e nella distribuzione delle notizie, mantenga l’accuratezza, l’integrità e il rispetto per un’informazione di qualità”, ha dichiarato Brad Lightcap, COO, OpenAI.
Condé Nast è l’ultimo in ordine di tempo di una schiera di editori che ha siglato accordi con OpenAI e che annovera, tra gli altri, Associated Press, Axel Springer, The Atlantic, Dotdash Meredith, Financial Times, LeMonde, NewsCorp, Prisa Media, TIME, Vox Media, Rcs Mediagroup, mentre il New York Times continua a resistere.