Secondo il report di Brand Finance, Ferrari è il marchio italiano il cui valore è cresciuto maggiormente. Bene anche il brand Italia
Cresce il valore complessivo dei principali brand italiani secondo il report ‘Italy 100 2024’ di Brand Finance, con i 100 principali marchi italiani ordinati per valore del trademark, valutato con lo standard ISO 10668.
Mediamente i 100 principali brand italiani performano in linea con i 500 principali marchi del mondo e il loro valore generato da immagine e reputazione anno su anno è aumentato del 9% raggiungendo così il valore complessivo di 191 miliardi di euro.
I brand italiani, presenti nella classifica Brand Finance Italy 100 2024 crescono più velocemente di quelli britannici, francesi e tedeschi, ma meno di quelli spagnoli.
Con un incremento, anno su anno, pari a 2,7 miliardi di euro, Ferrari è il brand il cui valore assoluto è maggiormente aumentato tra le marche italiane; infatti, le performance di vendita associate all’indicatore di forza del brand e al notevole impatto del branding nel lusso hanno portato gli analisti di Brand Finance a valutare il marchio Ferrari 10,2 miliardi di euro.
Con un incremento del 38%, Ferrari è anche il marchio che è cresciuto più velocemente tra quelle più pesanti della classifica di quest’anno, cioè quelli presenti nella top 10 della Brand Finance Italy 100 2024. Grazie alla vertiginosa crescita, Ferrari scala due posti, posizionandosi così al quarto posto della classifica italiana delle marche ordinate per valore del trademark.
La crescita è stata sostenuta dall’estrema influenza di questo brand che, con un punteggio di 90/100, anche quest’anno si conferma il brand italiano più forte, il marchio auto più forte del mondo e tra i 10 più forti a livello mondiale a prescindere dal settore.
L’estrema forza di Ferrari non è una novità, infatti questo brand è presente nella top 10 dei più forti del mondo dal 2017.
Top 10
Le marche presenti nella top 10 dei brand ordinati per valore fissato al 1° gennaio 2024 sono invariate rispetto allo scorso anno, ma sono stati fotografate grandi differenze di performance e diverse variazioni di posizioni.
Gucci, nonostante il calo del 19%, come lo scorso anno guida il gruppo dei brand italiani con un valore pari a 13,9 miliardi di euro. La perdita di valore di Gucci è dovuta anche al riposizionamento più elevato, che ha portato nel breve una riduzione del fatturato.
Il brand del gruppo Generali, grazie ad una forte crescita, ha raggiunto un valore di 10,8 miliardi di euro, confermando così la seconda posizione tra gli italiani. Nel caso di Generali, la crescita è dovuta in buona parte al rafforzamento del brand, che dopo il calo dello scorso anno, quest’anno ha rafforzato la brand equity e le business performance.
Enel, terzo tra gli italiani, perde l’8% scendendo così ad un valore pari a 10,4 miliardi di euro. La perdita di Enel è dovuta ad un indebolimento del brand che quest’anno ha subito un downgrade. L’indebolimento emerge da un peggioramento dell’immagine presso i consumatori e dal relativo peggioramento degli indicatori di business performance; d’altra parte, è stato registrato un incremento degli investimenti che potrebbe portare presto un recupero della brand equity.
Brand Italia
Massimo Pizzo, senior consultant di Brand Finance,, commenta: «Il livello di attrattività dei marchi commerciali è influenzato anche dal brand nazione e viceversa: da un lato la buona immagine & reputazione dell’Italia favorisce gli acquisti dei prodotti italiani e gli investimenti presso il nostro paese; dall’altro brand forti, come Ferrari e Gucci, contribuiscono a rafforzare l’immagine della nazione, favorendo così la crescita paese».
Da quanto emerge dal report Brand Finance Global Soft Power Index 2024 e dalla relativa ricerca – condotta a ottobre 2023 presso un campione di oltre 150.000 persone rappresentativo di più di 100 paesi – la capacità dell’Italia di condizionare in maniera pacifica l’opinione e le scelte dei consumatori, delle imprese e dei governi degli altri paesi è notevolmente aumentata. Anno su anno il livello di influenza dell’Italia, come quello del Giappone, è aumentato di 5,4 punti su 100; tra i 193 paesi analizzati solo la Cina (+6,2) ha fatto meglio di Italia e Giappone.
L’Italia, come lo scorso anno, è il 9° paese con la maggiore soft power del mondo, ma quest’anno il gap con la Svizzera (8°) si è notevolmente ridotto; infatti, il punteggio dell’Italia (62/100) è sostanzialmente pari a quello della Svizzera (62,9/100). Considerando che l’Italia è all’8° posto tra i paesi ordinati dal Fondo Monetario Internazionale per prodotto interno lordo, si tratta di un risultato in linea con la sua potenza economica.