Oltre due terzi degli intervistati ha dichiarato di essersi sentito vittima di bullismo e che la scuola è il luogo dove si consumano maggiormente gli atti di prevaricazione e sopruso.
Dal palco del Marlù Webboh Vibes a Sanremo, tinto di blu per la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, Webboh Lab ha presentato i risultati di un’indagine sul bullismo.
All’instant survey hanno risposto, in 48 ore, oltre 9.000 giovani tra i 13 e i 20 anni, a testimonianza di quanto il tema sia rilevante per le nuove generazioni.
Il 70% degli interpellati, a conferma di una drammatica tendenza già messa in luce dagli eventi di cronaca, dichiara di essersi sentito vittima di bullismo.
Alla domanda diretta se siano mai stati bulli, il 66% ha risposto negativamente. L’ammissione è, invece, stata fatta da uno su tre: ciò esprime una possibile sovrapposizione tra chi è bullizzato e chi, da bullizzato, è a sua volta bullo.
Il fenomeno del bullismo secondo il 60% dei rispondenti non ha un’accentuazione di genere ma è un comportamento adottato in egual misura da ragazzi e ragazze e, per oltre il 75% la scuola è il luogo dove si verificano maggiormente gli atti di prevaricazione e sopruso; per il 68% il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito e può colpire vittime di ogni età.
Webboh Lab, nato dall’incontro di Webboh con l’istituto di ricerca Sylla, con direttore scientifico il professor Furio Camillo, è il primo Osservatorio Permanente sulla Gen Z.