L’Osservatorio Mobile Internet del Politecnico di Milano fotografa l’evoluzione del settore e i futuri risvolti. Nei prossimi anni la lista dei device connessi, ora smartphone e tablet, si ampliera’ ad occhiali ed altri prodotti
Cresce e non si ferma la Mobile Economy, trainata da un pubblico di consumatori che sempre di piu’ si connette in rete e utilizza in mobilita’ smartphone e tablet. La lista dei device e’ destinata ad essere ampliata con il tempo e accogliera’ occhiali, orologi e tutti i prodotti che verranno coinvolti nell’Internet of the things. A fotografare il presente e’ stato l’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps della School of Management del Politecnico di Milano che ha stimato in 22 milioni gli utenti di cellulari che si collegano ad internet (su un totale di 27 milioni che possiedono uno smartphone): sono i cosiddetti mobile surfer.
«Il mercato complessivo dei Mobile Content & Apps – ha spiegato Marta Valsecchi, responsabile dell’Osservatorio – vale nel 2012 623 milioni di euro, in crescita del 20% sull’anno precedente. I ricavi pay (cioè la spesa degli utenti per acquistare contenuti) pesano l’86% del totale e sono tornati a crescere del 16%, la restante parte è advertising, ovvero investimenti pubblicitari sul canale mobile».
Il mercato pay e’ suddiviso in tre componenti principali:
la messaggistica (sms o mms) che continua a perdere ricavi (-22%), con un tasso superiore al passato; il mobile web (i contenuti che possono essere visualizzati o scaricati tramite internet) in crescita del 24%; gli App Store che crescono del 76% per un valore di oltre 100 milioni di euro.
«Il Mobile Advertising – ha continuato Valsecchi – rimane una componente minoritaria dei ricavi generati da Mobile Content & Apps, seppur in crescita di oltre il 50% anno su anno. Nel 2012 ha sfiorato i 90 milioni di euro e per il 2013 ci si aspetta che cresca di oltre il 65%. Il primo settore per investimenti è proprio quello dei player specializzati in Mobile Content e degli sviluppatori di Mobile App che contribuiscono a generare il 36% del mercato. I formati pubblicitari che trainano la crescita sono la search e il display advertising su app e su siti mobile che crescono con tassi a 3 cifre (con esclusione dei mobile portal delle telco che ormai da qualche anno si stanno contraendo in termini di raccolta pubblicitaria). Sono emersi però anche nuovi modelli di advertising: il display advertising legato alle notifiche push delle applicazioni; la possibilità di acquistare visibilità all’interno di app molto diffuse che ogni giorno promuovono alcune applicazioni, generandone un forte boost in termini di download; la possibilità di entrare a far parte di network di applicazioni (tipicamente giochi) che consentono all’utente di scaricare gratuitamente un contenuto a pagamento in cambio di un’azione (ad esempio, il download di un’app o la visualizzazione di un video pubblicitario). Nel corso del 2012, si è registrato, inoltre, un significativo incremento degli investimenti a performance, ovvero gli investimenti volti a generare un’azione da parte dell’utente (il download di un’app, l’attivazione di una chiamata al call center, la compilazione di un breve form su una pagina web, ecc.). Responsabili della crescita sono soprattutto Google e gli ad network (in particolare AdMob), insieme a nuovi attori internazionali che sono entrati nel mercato, come Facebook».
Per quanto riguarda il mobile advertising, i principali fattori che influenzeranno le dinamiche di mercato sono: lo sviluppo di nuovi formati (rich media, video, realtà aumentata, soluzioni di second screen); lo sfruttamento delle opportunità di personalizzazione dell’adv, in termini di geo-loca- lizzazione/hyper local targeting e di comportamento dell’utente (nel browsing e nell’uso di app), che consentiranno di aumentare la rilevanza della pubblicità.
Tornando al mercato, sono in pieno boom i ricavi generati dalle app, +87%, ma crescono anche i ricavi generati dai siti mobile, +27%.