The European House – Ambrosetti e Meta: più social e canali digitali per la crescita delle PMI

Spina dorsale del tessuto produttivo – con il 42% del fatturato totale e il 41% del Valore Aggiunto generato in Italia – le PMI sono ancora in grave ritardo in fatto di digitalizzazione, zavorrando tutto il paese.

Per guidarne l’accelerazione The European House – Ambrosetti ha realizzato per Meta un ‘position paper’ presentato venerdì a Roma nel corso di un evento a BinarioF, l’hub di Facebook per le competenze digitali.

Quella 20ma posizione nel DESI della UE27 è un gap che pesa, dice lo studio Ambrosetti, visto che la digitalizzazione nel suo complesso rende le imprese più produttive (+0,5 pp) e sostiene un differenziale positivo di occupazione (+4 pp).

La società di consulenza strategica ha elaborato appositamente per lo studio un Digital Index PMI che posizione l’Italia al 18mo posto in Europa, ma con un trend positivo evidenziato dall’8va posizione per accelerazione in atto.

Al di là di infrastrutture di rete e competenze digitali, che rimangono i buchi neri del sistema paese, il position paper indica i risultati migliori per le PMI italiane nella digitalizzazione del business e nell’adozione di tecnologie digitali, in entrambi i casi in 7ma posizione.

Scenari trasformativi. Per stimare i benefici potenzialmente attivabili lo studio ha considerato due scenari: quello di ‘chiusura del gap’ prevede che i valori dell’Italia si allineino ai 3 best performer europei e quello ‘trasformativo’.

Nel primo caso l’Italia potrebbe aumentare la produttività del lavoro nelle PMI del 5%, generando fino a 13,5 miliardi di euro aggiuntivi di Valore Aggiunto (pari al 4,3% del Valore Aggiunto attuale), mentre nel secondo caso si potrebbe generare un aumento della produttività del lavoro nelle PMI fino al 9,2%, attivando fino a 24,8 miliardi di euro aggiuntivi di Valore Aggiunto (pari al 7,9% del Valore Aggiunto attuale generato dalle PMI italiane).

Il ruolo di social media e digital marketing è stato quantificato con un focus su 30 PMI che ne hanno fatto efficacemente ricorso per accrescere il valore generato dall’azienda e raggiungere nuovi clienti. I case study analizzati hanno evidenziato 4 benefici chiave, relativi all’aumento dei ricavi, del numero di clienti raggiunti, dei follower sui social e degli investimenti.

Indipendentemente dai settori industriali in cui operano le imprese, social e digital hanno consentito di incrementare i ricavi con un valore medio del 20%, aumentare del 30% il numero dei clienti, crescere in visibilità grazie a un +40% nel numero dei follwer, innescando una spirale positiva per gli investimenti.

In particolare, le aziende prevedono di investire tra il 5% e il 10% del budget di marketing digital nelle competenze dei loro dipendenti, intervenendo dunque in una delle aree più critiche, quella delle competenze. Secondo lo studio, inoltre, social e digital hanno un ruolo importante nel sostenere l’occupazione, con la creazione potenziale di oltre 208mila posti di lavoro aggiuntivi nelle PMI nella migliore delle ipotesi, cioè lo scenario ‘trasformativo’, o di 112mila in quella più prudenziale, ovvero lo scenario di ‘chiusura del gap’.

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The European House – Ambrosetti e Meta: più social e canali digitali per la crescita delle PMI ultima modifica: 2022-06-27T10:15:43+02:00 da Redazione

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