Il Global President, Business Intelligence di GroupM commenta le conseguenze che l’assalto al Campidoglio avrà sulle piattaforme e sui brand
La decisione di Twitter di sospendere permanentemente l’account del presidente Usa a seguito dell’assalto al congresso americano è “importante e necessaria”, non solo per limitare i danni alle persone e alla società, ma anche per migliorare la piattaforma come ambiente per le marche.
Lo scrive Brian Wieser, Global President, Business Intelligence, GroupM, in un post che analizza la “non sorprendente conseguenza di molti anni di retorica estremistica e di disinformazione”.
Wieser sostiene che le persone di per sé non faranno gran che per cambiare in modo significativo le loro abitudini sui social, né molto di più faranno gli investitori pubblicitari. “La pubblicità nel suo insieme abilita il bene e il male che scorrono sui social, visto che questi non hanno altre fonti di ricavi”, scrive, e gli sforzi fatti nel tempo per cercare di sradicare il male si sono dimostrati insufficienti.
“La grande maggioranza dei marketer ha deciso che se le audience usano queste piattaforme allora è ragionevole cercare di raggiungere i consumatori ovunque siano non importa le conseguenze indirette o di lungo termine”, nota Wieser. “Se gli utenti non abbandonano le piattaforme e se non ci sono risvolti negativi per i brand, è difficile immaginare cambiamenti rilevanti negli investimenti pubblicitari”.
Il governo potrebbe offrire una parziale soluzione al problema e gli eventi di Washington del 6 gennaio potrebbero contribuire alla revisione del Communication Decency Act esponendo le piattaforme alle conseguenze finanziarie del loro omesso controllo sui contenuti.
Anche le piattaforme dovrebbero prendersi più responsabilità e le marche che desiderino minimizzare la loro esposizione a contenuti tossici potrebbero essere più favorevoli a media che non li tollerano e dunque investire relativamente di più su di essi.