L’agenzia indipendente Connexia ha chiuso il 2019 con ricavi a +38% e prevede un’ulteriore crescita a doppia cifra nel 2020
“Giochiamo ormai in serie A e ogni tanto vinciamo anche qualche partita di Champions”. Così Paolo D’Ammassa ha riassunto le posizioni raggiunte da Connexia, agenzia indipendente di marketing e comunicazione che fa capo per l’80% ad Alchimia SpA e per il resto ai managing partner Paolo D’Ammassa, founder e CEO, Andrea Redaelli e Massimiliano Trisolino. Posizioni riassunte nel +38% di crescita organica sul 2018, nella vittoria di tre gare importanti e nella previsione di crescita a doppia cifra anche nel 2020 anticipata dalla presidente e azionista di maggioranza Marina Salamon.
Quanto al posizionamento, l’agenzia sentiva il bisogno di ribadire il percorso di trasformazione di questi ultimi 5 anni e l’ha fatto presentando ieri il suo rebranding pensato per far emergere quello che definisce “il vero differenziale del successo”, ovvero un modo nuovo di vivere la relazione con i clienti, improntato alla collaborazione e alla trasparenza, integrando dati, creatività, media e tecnologia. “Negli ultimi 5 anni abbiamo cambiato pelle, rafforzando l’area strategica, portando internamente il media con l’integrazione di Ragoo, lanciato l’area corporate, aperto una sede a Roma, acquisito tanti nuovi clienti, buona parte tramite gare”, ha spiegato D’Ammassa.
Il nuovo posizionamento è ribadito da un pittogramma a struttura variabile che riassume competenze e soft skill e affianca il logo e dal claim ‘Creativity in Love with Data and Technology’ per ribadire un nuovo modello d’agenzia, anche se ricorda quelle a servizio completo di un tempo: “il mondo oggi è troppo complesso perché un’azienda possa gestire facilmente tante agenzie diverse, tenendo a bada tono di voce, declinazioni e canali”, sottolinea il CEO aggiungendo che questo approccio integrato al mercato è crescente anche nelle gare. Non ci sono però i silos interni di una volta e c’è molta collaborazione di competenze trasversali tra i 150 addetti, molti Millennial, avanguardie della Gen Z e qualcuno che neppure parla italiano.
L’in-housing non è un tabù, ha spiegato ancora D’Ammassa. “Il nostro obiettivo è ridisegnare il rapporto cliente-agenzia, sempre lo stesso da 50 anni, diventare un’estensione degli uffici marketing e comunicazione delle aziende clienti, realizzare una piena trasparenza con loro, costruire un team unico, impegnato nel perseguire gli stessi obiettivi aziendali”.
Il workshop agile è uno degli strumenti per scardinare abitudini e pensieri precostituiti: una giornata in cui il senior management dell’agenzia incontra quello dell’azienda, mette in discussione dati di fatto, condivide obiettivi e in una logica di co-creazione costruisce linee guida strategiche, riassume Trisolino. Apertura è una delle parole chiave, per un metodo di lavoro che secondo il Chief Innovation Officer Italo Marconi è vicino agli approcci dell’open innovation, tanto che spesso un progetto diventa prodotti proprietari come Connexia Outcomes, SEO Defender e Connexia Audience Tracker. L’altra è trasparenza nell’uso delle piattaforme, aggiunge Redaelli, senza black box, nelle scelte strategiche, negli investimenti e lo stesso know-how.
Gare. Gli ultimi risultati di questo percorso sono la vittoria nella gara – in difesa – Yamaha Europe per le strategie social e il coordinamento europeo, quella del 2do lotto della gara di InnovaPuglia, relativa a comunicazione istituzionale ed eventi e una terza, che sarà resa nota nei prossimi giorni, di un budget molto importante per nome ed entità, una di quelle a cui D’Ammassa si riferisce vittorie in partite di Champions League.