Non solo i marchi che fanno pubblicità online devono confrontarsi con un mercato frammentato e un’attenzione dei consumatori scarsa.
Secondo la nuova ricerca di Rocket Fuel, fornitore di una piattaforma di predictive marketing, più della metà (55%) degli acquirenti online abituali modifica le proprie abitudini di acquisto almeno una volta alla settimana.
Lo studio è basato su una consumer survey su 2209 digital retail consumer di Regno Unito, USA, Germania, Francia, Italia, Spagna, Svezia, Austria, condotta nell’aprile 2017 da Qualtrics. Emerge che 2 acquirenti online su 3 (64%) affermano: “Come reagisco ad un annuncio o a una promozione dipende dall’umore in cui mi trovo”: dunque senza la giusta tecnologia per capirlo e per organizzare e utilizzare una gran quantità di dati, gli inserzionisti rischiano di innervosire i consumatori con pubblicità irrilevanti o irritanti, perdendo la loro unica possibilità di entrare in contatto.
Il comportamento dei consumatori sta diventando sempre più difficile da prevedere per i venditori, utilizzando metodi tradizionali di segmentazione. In un momento in cui le persone dicono che i loro acquisti riflettono chi sono, i marketer e i rivenditori devono guardare alla gente come consumatori individuali, piuttosto che etichettarli usando metodi obsoleti.
L’intelligenza artificiale è fondamentale per monitorare un’enorme quantità di dati, per identificare il modo in cui le persone acquistano e quando e per raggiungerli con una pubblicità personalizzata, nel momento preciso in cui potrebbero essere disposti all’acquisto. Si tratta meno di definire il segmento e più di agire sugli individui, interessandosi meno al dispositivo utilizzato e più al momento in cui viene impiegato. Quindi meno programmatic e più predictive.