Un progetto di comunicazione per raccontare come stanno evolvendo il mercato e l’agenzia stessa, ben oltre il tradizionale ambito media verso contenuti e tecnologie
Da circa un mese, scrollando la home page di Wired.it, si può trovare il box “Il futuro dei media” firmato da Wavemaker. Uno spazio dedicato, che porta a una serie di articoli con uscite a cadenza mensile focalizzati sui temi caldi del momento – emotional analytics e influencer sono le prime uscite – creati per raccontare come sta cambiando il settore del media, comunicazione e marketing con l’impatto delle tecnologie.
MEDIA, CONTENT, TECH. La ragione di questa collaborazione inedita, soprattutto per la scelta di comunicare attraverso un canale consumer, ce la spiega Francesco Riccadonna, general manager di Wavemaker.
«Dall’inizio dell’anno (dopo la fusione di MEC con Maxus) siamo diventati una nuova azienda sul mercato che, come tutte le nuove realtà, deve esprimere il suo posizionamento: ‘future makers’ è quello che vorremmo essere per i nostri clienti, aiutandoli a sporgersi verso il futuro, mentre le tre parole media, content e tecnologia rappresentano le caratteristiche attraverso le quali vogliamo essere visti. Siamo naturalmente, da sempre, associati al media, ma l’ecosistema sta cambiando e vogliamo trasmettere che ci stiamo muovendo – in anticipo rispetto al mercato e anche con unit dedicate – nel mondo dei contenuti e della tecnologia. Tecnologia che solitamente non viene associata alle agenzie di comunicazione ma alle tech company e alle società di consulenza: la nostra idea è stata dunque di lavorare sul percepito e, attraverso questa attività di marketing, attivare delle keyword collegate in modo meno ovvio al nostro mondo».
Partendo da queste necessità, il posizionamento internazionale è stato interpretato localmente attraverso la collaborazione editoriale portando su una testata consumer la tradizionale attività di thought leadership realizzata per i clienti, attraverso whitepaper e point of view sui temi caldi del momento.
Così buzzword come dati, intelligenza artificiale, approccio data driven, storytelling, content, influencer vengono analizzati come gli ingredienti di una strategia di contatto che deve essere costruita attorno al consumatore e, in generale, alle persone che entrano in contatto con marche, prodotti e servizi, attraverso un preciso percorso d’acquisto.
Insolito anche vedere un’agenzia, che normalmente dirige una campagna dietro le quinte, essere invece la protagonista su un medium consumer. «Siamo abituati a creare contenuti per i nostri clienti insieme agli editori – aggiunge Riccadonna – ma ormai non c’è più nessun attore o azienda che possa fare a meno di confrontarsi con la tematica della comunicazione. A causa della commistione tra contenuto e tecnologia ogni azienda diventa editrice di se stessa e ogni AD deve essere un comunicatore. Fa parte della nostra expertise aiutare i clienti con i contenuti, e noi stessi ci siamo voluti misurare scegliendone di interessanti per il target».
Il target, appunto. Wired è stato scelto per il suo approccio alla tecnologia a 360° e i media sono una delle sue mille sfaccettature. «L’audience a cui l’iniziativa è rivolta è più ampia e comprende anche università e potenziali candidati da assumere, ai quali vogliamo trasmettere un’immagine aziendale più completa. E’ ancora presto per valutare i risultati dell’iniziativa, che ha soprattutto obiettivi di posizionamento. Abbiamo però già avuto feedback interessanti, come il contatto con un neolaureato che sta sviluppando un progetto innovativo sulle emotional analytics, alle quali era dedicato il primo articolo. Man mano potremo vedere quali sono gli argomenti che riscuotono più interesse e capire come far evolvere la partnership».
Extra sito, la collaborazione tra Wavemaker e Wired ha previsto anche la partecipazione al Wired Next Fest di Milano e continuerà in autunno con l’evento Wired Trend Media, la conference dedicata al futuro che anticipa i trend principali dell’anno in arrivo.