Interpublic Group ha presentato i risultati finanziari del terzo trimestre in cui segnala un calo dei ricavi netti organici del -0,4%, per un valore di 2.31 miliardi di dollari. Un risultato che non si scosta di molto da quello dei 9 mesi, che segnano un andamento organico negativo dello -0,8% con un fatturato netto di 6,81 miliardi di dollari.
Secondo il gruppo, ciò è dovuto a diversi fattori come il rallentamento della domanda da parte dei clienti tech e tlc, evidente in tutto il settore, e un andamento fiacco delle agenzie digitali in aggiunta alle preoccupazioni macroeconomiche da parte dei clienti, che certo non si stanno abbassando davanti alla rinnovata crisi nel Medio Oriente, causa del ritardo di progetti e cicli di vendita. A queste si aggiunge una fase di integrazione più lenta del previsto per alcuni nuovi clienti.
«Durante il terzo trimestre, le performance non sono state all’altezza delle nostre aspettative, ma abbiamo continuato a dimostrare una gestione disciplinata del business e a registrare contributi positivi alla crescita da parte dei nostri servizi media, dal settore healthcare, dal marketing sportivo ed esperienziale e dalle relazioni pubbliche – ha spiegato il ceo di IPG Philippe Krakowsky -. Per quanto riguarda il resto dell’anno, riteniamo che la crescita organica nel quarto trimestre sarà di circa l’1%. Allo stesso tempo, rimaniamo in linea per raggiungere l’obiettivo di margine per l’anno del 16,7%, che è invariato e rappresenta un espansione rispetto al 2022».
Quanto alla stima per fine anno, il Ceo conta di chiuderlo nel modo “più forte possibile” valutando anche “soluzioni strutturali interne al fine di migliorare il nostro profilo di crescita”.
Migliori le prospettive di crescita per il 2024, merito anche dell’attività di new business che ieri ha portato nel portfolio di UM il media globale della multinazionale food General Mills.
Riguardo le aree geografiche, nel Q3 gli Usa – il mercato principale – hanno registrato un calo del -1,2%. In calo del -5% l’Asia Pacifico mentre gli altri mercati, più piccoli, hanno registrato tutti segno positivo come Uk +2,2%, Europa Continentale +3,9%, America Latina +5,7% e Altri Mercati +1,2%.
Per quanto riguarda le discipline, i servizi media, dati e engagement hanno registrato un calo del -0,5%. Le soluzioni pubblicitarie integrate e incentrate sulla creatività sono diminuite del -4,1%, mentre le soluzioni di comunicazione specializzate ed esperienziali sono cresciute del +6,5%.
