Mentre il mercato si augura che sia in corso il piano di successione, le azioni calano del 6,5%
Tra domenica e lunedì, a seguito della notizia bomba delle dimissioni di Sir Martin Sorrell dalla carica di ceo di Wpp, hanno iniziato ad addensarsi ipotesi di scenari alternativi per il gruppo di comunicazione e servizi di marketing più grande del mondo.
A detta di alcuni analisti finanziari talmente ‘sorrell-centrico’ da perdere con l’uscita del fondatore nonché leader per 33 anni la ragione che teneva uniti i suoi molteplici business.
Dallo spezzatino e conseguente vendita di alcuni business – le aree sono advertising e media, ricerche e dati, pr e public affairs, branding ed healthcare – potrebbe venire agli azionisti un guadagno stimato di 22 miliardi di sterline. Le aree che potrebbero essere vendute con più facilità sono quelle relative alle ricerche e dati, rappresentata da Kantar, e alle pubbliche relazioni.
Secondo gli analisti dalla vendita delle attività non core – ad esempio le partecipazioni in Vice e simili – WPP potrebbe ricavare una sorta di ‘tesoretto’ dal valore di 6 miliardi di sterline.
La principale preoccupazione del mercato è tuttavia quella relativa alla successione a un leader così rappresentativo come Sorrell. E che, una volta indicata la persona, venga presentata una strategia convincente in grado di sostenere il gruppo in un anno, come aveva dichiarato lo stesso Sir Martin in occasione della presentazione dei dati economici, iniziato a rilento e segue un 2017 difficile, definito “not a pretty year”. Non gioca a favore il fatto che, secondo l’azionista Harris Associates, la transizione della leadership avvenga senza il coinvolgimento di Sorrell, anche se nella nota stampa si è fatto comunque riferimento a un supporto. La notizia si è prevedibilmente ripercossa sull’andamento delle azioni di WPP che nella giornata di ieri sono calate del 6,5%. Novità potrebbero giungere già il prossimo 30 aprile, data in cui è prevista la presentazione dei dati del primo trimestre.
Un altro scenario ancora potrebbe vedere Sorrell tornare al lavoro, anche in tempo brevi. Nonostante abbia 73 anni il manager non ha mai considerato l’idea di andare in pensione e nell’accordo di uscita da WPP non è prevista alcuna clausola di non concorrenza.
Tuttavia, secondo l’analista di Liberum Ian Whittaker, Sir Martin non avrebbe alcun interesse a danneggiare l’azienda che considera come una figlia – così come dichiarato nella lettera di saluto ai dipendenti – e di cui possiede il 2% delle azioni per un valore di 250 milioni di sterline.