Initiative indaga il tema Diversity & Inclusion in Italia e le opportunità per le marche

I risultati del quinto report di Stant Out in Culture rilasciato dall’agenzia media globale del gruppo Mediabrands, guidata da Andrea Sinisi

Cosa si intende in Italia per Diversity & Inclusion? Initiative, agenzia media globale del gruppo Mediabrands guidata da Andrea Sinisi, ha indagato il tema con il quinto report di Stand Out in Culture.

In Italia il 41% di chi ha fornito un’opinione in merito lo considera come un impegno che coinvolge tutta la comunità verso il superamento di stereotipi e limiti socio-culturali. La consapevolezza del tema però non è assoluta: per esempio, per il 65% del campione le persone della comunità LGBTQIA+ dovrebbero avere esattamente tutti i diritti degli eterosessuali. Parallelamente, il 25% ritiene che tutto si esaurisca con le unioni civili. Più nello specifico, scopriamo le differenze nella visione delle varie generazioni (nonché dello split uomini/donne, in cui quest’ultime risultano più sensibili al tema).

Initiative indaga il tema Diversity & Inclusion in Italia e le opportunità per le marche
Andrea Sinisi, ceo di Initiative Italia

•      La Gen Z (16-24 anni) è la vera paladina dell’inclusività: disillusa dalla classe politica, rappresenta quella che più di tutte le altre si pone l’obiettivo di garantire la libertà di espressione di genere e sente in modo particolare il tema del diritto alla famiglia (anche ricorrendo a metodi di procreazione assistita).

•      Anche la generazione Millennial (25-39) si mostra sensibile alla questione della famiglia e alla possibilità di avere dei figli grazie all’aiuto della scienza, anche per la fase del ciclo di vita in cui si trovano.

•      Sebbene il 36% della Gen X (40-54) consideri fondamentale e necessaria la valorizzazione delle diversità delle persone, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale, emerge una maggiore distanza verso queste nuove forme della società moderna, in quanto non viene percepito del tutto l’allarme discriminatorio e lo spettro di interventi per parificare la condizione sociale della comunità LGBTQIA+.

A fronte delle mancanze istituzionali a cui si chiedono norme e misure aggiornate (necessarie per il 50% del campione), il 38% degli italiani vede nelle aziende e nelle marche dei player rilevanti per cambiare le cose e promuovere una cultura di diversità e inclusione di genere. L’azione deve assolutamente essere accompagnata da un atteggiamento onesto e azioni tangibili: la sensibilità sul tema alza le difese di fronte ai sospetti di “pink washing”, come testimonia il 22% del campione, scettico verso questo tipo di attività da parte dei brand, che considera volte prevalentemente alla salvaguardia del fatturato.

LE OPPORTUNITA’ PER LE MARCHE

È il momento di farsi avanti, esprimere il proprio punto di vista, prendere una posizione sul tema dell’inclusività di genere, dove in questa risoluzione, la chiave è l’autenticità e l’onestà, da dimostrare con attività concrete di supporto alla comunità LGBTQIA+ e di education: la conoscenza del tema nella sua interezza non deve essere prerogativa solo delle nuove generazioni.

È necessario diffondere conoscenza e promuovere la consapevolezza per avere un chiaro punto di partenza per una cultura sempre più inclusiva: tramite interventi educational e brand activism, le marche possono svolgere un ruolo fondamentale nell’abbattimento dei muri della divisione e nello smuovere le coscienze di ogni generazione, avvicinando chi sente questo tema distante e accompagnando la battaglia di chi si schiera a favore dei diritti di tutti senza distinzione di genere o orientamento sessuale.

Initiative indaga il tema Diversity & Inclusion in Italia e le opportunità per le marche ultima modifica: 2021-06-25T12:07:29+02:00 da Redazione

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