Ecco come Havas Media sta aiutando i suoi clienti a fronteggiare l’emergenza rimodellando i piani di comunicazione e condividendo insight per comprendere meglio la situazione
Lo scoppio dell’emergenza Coronavirus in Italia ha obbligato le aziende a ridefinire velocemente il proprio modo di comunicare. Nella drammaticità del momento, una grandissima opportunità come spiega a BrandNews Annalisa Spuntarelli, Chief Client Officer di Havas Media. «Da tre anni abbiamo investito e continuiamo ad investire in un posizionamento centrato sul ruolo consulenziale dell’agenzia. I clienti hanno sentito immediatamente il bisogno di condividere con noi ogni scelta di business e poi di comunicazione. Ognuno ha esigenze diverse – chi urgenze di tipo commerciale, di distribuzione o di prodotto mentre altri, che trattano beni non di prima necessità come auto, fashion e lusso, hanno preoccupazioni economiche di lungo periodo – dunque abbiamo subito iniziato a lavorare caso per caso».
Tante le variabili analizzate da Havas Media. «La parola chiave è rilevanza – spiega Spuntarelli -. Da tanti anni stiamo investendo sulla misurazione della meaningfulness, della rilevanza, e mai come adesso i clienti hanno bisogno di capire come essere rilevanti nei contenuti, nel tono di comunicazione e nella scelta dei mezzi. Stiamo andando a individuare cliente per cliente il contesto ideale in cui inserire il contenuto all’interno di programmi, rubriche e sezioni di siti. Le audience si concentrano in aree di contenuto molto specifiche, in cerca soprattutto di informazioni legate all’emergenza, ma non solo. Sul versante opposto, per gli investitori dei settori lusso, finance e fashion andiamo invece a intercettare audience concentrandoci su un target che in questi giorni ha più tempo a disposizione e cerca un momento di evasione legato agli interessi personali come moda, libri, cultura, musica. C’è un bisogno di distrazione. Lo dimostrano anche i dati delle nostre analisi e ricerche che stiamo facendo ad hoc».
Il blocco delle produzioni è un altro problema che sta condizionando la comunicazione dei clienti e, anche chi vorrebbe lanciare un messaggio più istituzionale, non riesce a girare materiale nuovo.
La condivisione degli insight su media e comunicazione che ogni giorno emergono nell’evolversi dell’emergenza è un aspetto fondamentale della relazione con il cliente, attraverso la newsletter che ogni settimana Havas Media manda ai clienti. «La newsletter è nata dall’urgenza di rispondere in modo strutturato e costante a tutte le richieste di supporto che i clienti hanno manifestato sin dal primo giorno – spiega la Chief Client Officer – L’emergenza ha anche reso il rapporto con i clienti molto più stretto ed empatico. Con lo smart working stiamo reciprocamente entrando nelle rispettive case. E dobbiamo essere pronti a rivedere velocemente le scelte e le decisioni prese anche solo 24 ore prima di comune accordo, tanto la situazione è fluida e in continua evoluzione».
Che cosa possiamo aspettarci per i prossimi mesi? «Non c’è stata una corsa indiscriminata nel tagliare gli investimenti. Da un lato le aziende che hanno sempre attribuito alla pubblicità e alla comunicazione il compito di sostenere il brand stanno reagendo in modo più tempestivo nel reinterpretare e rivedere le strategie di comunicazione. Dall’altro le aziende che hanno attribuito all’adv un approccio più tattico hanno bisogno di più tempo per rivedere le decisioni nel medio-lungo periodo. I settori toccati dalla chiusura dei negozi sono comprensibilmente più cauti e chi aveva piani legati a Europei e Olimpiadi, o anche a eventi, ha dovuto per forza rivedere le operazioni di marketing. Nessuno però sta spegnendo completamente le macchine perché i brand devono mantenere un contatto con il consumatore. Tante categorie inoltre stanno facendo un ribilanciamento sui canali di vendita online potenziando l’e-commerce, cavalcando le nuove abitudini della popolazione italiana. Ci auguriamo tutti un secondo semestre di reazione, ma al momento lavoriamo settimana per settimana. Anche se nel dolore del momento, la sfida è enorme e appassionante. Mai come ora possiamo dare supporto ai clienti con le professionalità che mettiamo in campo ogni giorno. Ognuno di noi deve fare la differenza per supportare dalla piccolissima azienda locale alla grandissima multinazionale».