
Da quando pochi giorni fa il Financial Times ha riportato la notizia che Dentsu potrebbe essere venduta, alla luce dell’incarico assegnato alle banche d’investimento di sondare l’interesse del mercato, si è scatenata una serie di congetture su chi, come e quando potrebbe acquisire il business internazionale del gruppo giapponese.
L’ultima da parte di Forrester, mercoledì, secondo cui Publicis Groupe potrebbe essere l’interlocutore più accreditato. La voce è stata prontamente smentita dallo stesso Ceo del Gruppo, Arthur Sadoun, secondo cui il gruppo non è interessato a perseguire acquisizioni su larga scala, specie nel suo stesso settore. “Non siamo interessati a consolidare ulteriormente le attività per puri motivi di efficienza”, ha detto il ceo di Publicis intervenendo a una conferenza di Bank of America.
Campaign ha inoltre pubblicato una nota interna diffusa dal Ceo di Dentsu Hiroshi Igarashi che ha spiegato come “nonostante le speculazioni, nessuna decisione è stata presa”. La leadership sta considerando una serie di opzioni, e la possibile vendita sarebbe solo una di queste.
La priorità è “rimanere concentrati” sul business e sui clienti e “riportare l’intero gruppo su una traiettoria di crescita” mirando a “ricostruire la nostra attività internazionale da soli” e prendendo anche decisioni difficili, come la “rivalutazione delle attività non performanti e la ricostruzione delle fondamenta della nostra azienda”.
Il rilancio dell’attività potrà includere “misure coraggiose” come “partnership strategiche e complete con terze parti. Ciò significa essere aperti a diversi modi di operare, che si tratti di come siamo organizzati o di come siamo finanziati. Siamo anche aperti a collaborare con altre aziende se ciò ci aiuta a riprenderci più velocemente. Queste idee sono ancora solo possibilità”.