L’agenzia indipendente di digital marketing ha portato sul palco del We Make Future un intervento che ha acceso il confronto sul futuro dell’e-commerce nell’era dell’IA
Seed ha preso parte all’edizione 2025 di We Make Future, una delle principali manifestazioni internazionali dedicate all’innovazione e al digitale, portando sul palco un intervento che ha acceso il confronto sul futuro dell’e-commerce nell’era dell’intelligenza artificiale.
Sul palco della Sala E-commerce, davanti a una platea di centinaia di persone, Emanuele Urbani, head of operations di Seed, ha tenuto lo speech intitolato “Dall’ingombro alla presenza: come l’AI cambierà tutto, anche l’e-commerce”. Un intervento che ha toccato corde tecniche, culturali e strategiche, delineando un futuro prossimo in cui la tecnologia sarà sempre meno “ingombrante” e sempre più pervasiva.

«La tecnologia ha fatto un percorso chiaro: da ingombrante a invisibile, da distante a quotidiana. Basti pensare al computer che, per arrivare da occupare un’intera stanza al nostro polso, ha dovuto attraversare un percorso di miniaturizzazione ma anche di integrazione profonda nella nostra quotidianità. L’AI sta facendo lo stesso viaggio» ha commentato Urbani.
Il cuore della presentazione è stato un parallelo storico tra le tappe dell’evoluzione tecnologica – dall’Eniacall’Apple Watch – e il cammino che l’intelligenza artificiale sta compiendo: da tecnologia specialistica a presenza quotidiana. Un’evoluzione evidente anche nella comunicazione stessa delle big tech: se ieri si parlava di parametri e potenza computazionale, oggi si discute di empatia, creatività e capacità di comprensione umana, con un netto ribaltamento di prospettiva in ottica human.
Per il settore dell’e-commerce, il cambiamento è già in atto.
Secondo Seed, gli e-commerce manager devono aspettarsi:
• Nuovi scenari competitivi, dominati da un web sempre più conversazionale;
• Meno traffico, ma più qualificato, con l’esigenza di ridefinire i KPI, andando oltre ai classici “click” verso metriche più qualitative come engagement, conversioni e brand mentions;
• SEO e CRO diventano cruciali, ad esempio esserci nelle risposte dei chatbot AI e ottimizzare al massimo la conversione diventeranno elementi chiave per restare competitivi.
«Questo non deve spaventare – ha sottolineato Urbani – ma bisogna adattarsi. Meno traffico non significa minor valore, se sappiamo leggere e interpretare i segnali giusti. Ci abitueremo a esperienze conversazionali, a risposte istantanee, a nuovi comportamenti d’acquisto. Alcune regole del marketing resteranno, ma servirà riscrivere molte nuove pagine».
E la partecipazione al WMF rappresenta solo una delle tappe del mese di giugno per Seed.
Nei giorni scorsi, l’agenzia è stata ospite al “SeoVibes” di Zakopane, in Polonia, evento internazionale organizzato da Whitepress.
E il 20 giugno sarà la volta di “Seed Connect: Lost in Migration”, evento proprietario che si terrà a Milano e che sarà dedicato ai temi complessi e delicati della migrazione dei siti web e del recupero da penalizzazioni seo.