Si chiama Sprout, come il primo germoglio che sbuca dal seme, lo strumento AI sviluppato da Seed pensato per aiutare le imprese a generare contenuti digitali ottimizzati, di qualità e scalabili.
Infatti, è possibile addestrare lo strumento fornendo informazioni sulla propria azienda come valori, tono di voce e keyword mirate, e poi impostare dei prompt, che si possono salvare e riutilizzare per azioni ricorrenti.
Il nuovo tool è utilizzabile sia dall’agenzia per i propri clienti sia dai clienti stessi in autonomia.
Sprout nasce per rendere più efficiente e strategica la produzione dei contenuti, senza sacrificare la qualità e garantendo sempre il controllo sul risultato finale, consentendo facilmente la revisione da parte dell’operatore umano. È stato inizialmente ideato per creare contenuti per e-commerce, come listini e schede prodotto, ma si è evoluto rapidamente fino a supportare la definizione, la struttura e/o la scrittura di ogni tipo di contenuto seo-oriented.
«Il mercato è stato travolto da una valanga di tool generativi, spesso inefficaci o pensati solo per tagliare i costi a scapito della qualità, quindi senza dare reale valore. Sprout nasce invece per rispondere a un’esigenza concreta: aiutare i clienti a scalare la produzione di contenuti mantenendo alto il livello qualitativo e la comunicazione secondo le guideline aziendali, grazie a un mix di AI e intervento umano» spiega Diego Stramezzi, cofounder e head of marketing di Seed.
Sprout consente di generare contenuti testuali di ogni tipo, perfettamente ottimizzati sia dal punto di vista seo che da quello stilistico, nel rispetto delle guideline di comunicazione aziendali, partendo dal setup del proprio storytelling di marca, per poi aggiungere variabili sia in positivo che in negativo, ad esempio parole chiave da integrare e parole “proibite” da evitare. Il contenuto pronto viene corredato automaticamente di metatag e interlinking, ed è disponibile sia come testo che in html.