“Una gara ben condotta è un vantaggio sia per le agenzie che per le aziende”. Peter Michael Grosser, vice presidente di AssoComunicazione, torna sul tema del monitoraggio gare dopo la pubblicazione dei dati riguardo l’attività nei primi 6 mesi dell’anno che, a fronte di un incremento delle schede inviate dagli associati, hanno messo in luce un calo di quelle controfirmate dalle aziende. Una situazione che va contro l’obiettivo originario dell’iniziativa.
«Quando è stata introdotta – spiega Grosser – prerogativa fondamentale della scheda gare è che venisse controfirmata dall’azienda. E in caso di rifiuto del cliente, l’agenzia si sarebbe dovuta ritirare dalla gara. D’altronde la firma è una garanzia per entrambe le parti: impegna l’agenzia a non diffondere dati sensibili sull’azienda e l’azienda a non utilizzare le idee creative delle agenzie non scelte».
Il calo del numero delle schede controfirmate dalle aziende, confermato anche dall’ulteriore calo dei rimborsi spese (nei casi in cui è presente la media del rimborso è di circa 2.500 euro, contro i 5.000 consigliati dall’associazione), è imputabile all’agenzia. «In un momento di crisi come questo, l’agenzia si sente in un certo senso già grata per essere stata invitata. Chiedere la firma della scheda comporta uno sforzo superiore. Eppure è fondamentale far capire al cliente che una gara ben condotta va a garanzia in primis della qualità e quindi dell’azienda stessa. Troppe agenzie invitate si traduce per una struttura a dover prendere parte a un numero esagerato di gare durante l’anno. Significa sforzo e qualità distolti ai clienti stessi. Niente rimborso spese si traduce, a sua volta, in minor risorse che l’agenzia ha a disposizione per una gara. E anche in questo caso a rimetterci è il cliente. In una gara perfetta ci guadagnano tutti».
Il tema sarà ripreso nel roadshow che l’associazione avvierà dopo le ferie estive per incontrare e capire le esigenze di tutti gli associati. Bari, Venezia, Torino, Roma e Milano saranno le città coinvolte.