All’insegna della gender equality l’iniziativa di Rebold Antevenio che allunga il tempo in famiglia riconosciuto ai padri. In linea con le migliori esperienze europee, l’agenzia rende resi disponibili due mesi e mezzo di congedo parentale, ben oltre i dieci giorni garantiti dall’attuale legge italiana sulla materia
Due mesi e mezzo a casa, retribuiti al 100%. La formula speciale di congedo parentale definita per i propri dipendenti da Rebold Antevenio Italia assicura l’erogazione di tutti gli elementi retributivi e potrà essere fruita da tutti i neopapà nel corso del primo anno di vita del figlio.
«In Spagna, headquarter della nostra azienda – spiega Alessandro Volpi, ceo della società attiva nel digital marketing e nella comunicazione nel nostro Paese – l’esperienza è una realtà. Ma la regola dei tre mesi riconosciuti al coniuge è da tempo una legge dello Stato. In Italia cominciamo col supportare due mesi e mezzo di congedo paternità. Ma a tendere, intendiamo portare ai livelli iberici il tempo che l’altra figura genitoriale può dedicare alla famiglia in questa fase».
Un aspetto non secondario però, continua l’ad di Rebold Antevenio, è quello culturale: «I dati statistici dicono che nel nostro Paese i papà usano col contagocce perfino i dieci giorni consentiti. La nostra scelta è quindi anche quella di scardinare questo pregiudizio così profondo e incoraggiare una vera parità di genere anche da questo punto di vista».
Credere e investire su questi aspetti della propria maniera di stare sul pianeta oltre che sul mercato è però, oltre che più etico e coerente, anche utile e giusto. «Perché così si rafforza la credibilità dell’azienda all’esterno e se ne certifica la sincronia con il cambiamento vissuto dalla società – prosegue Volpi -. E poi perché creando una vera e più sincera identificazione, si pongono le basi per un coinvolgimento più convinto delle persone ai destini della società. Solo così un’organizzazione può esprimere tutto il proprio potenziale».