Publicis Groupe ha presentato i risultati finanziari del primo trimestre 2022 nel quale registra una crescita organica del 10,5%, risultato superiore alle aspettative. I ricavi netti crescono a 2,8 miliardi, su del +17,1% dai 2.39 del Q1 2021.
La performance è positiva in tutte le aree geografiche, con gli Usa che grazie al lavoro di Epsilon chiudono i primi tre mesi in crescita dell’8%, l’Europa in ripresa con un risultato complessivo in crescita del +14.9%, grazie a Francia e Uk, e l’Asia a +14.4% con la Cina che archivia un risultato positivo a doppia cifra. Tra le varie divisioni, Publicis Sapient – specialista in business transformation – chiude il Q1 con una crescita organica del +18.5%.
«Il nostro modello sta diventando sempre più forte e continua a intercettare la crescente domanda dei clienti di dati di prima parte, media digitali e commercio – commenta Arthur Sadoun, chairman e ceo di Publicis Groupe -. Contiamo di realizzare tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati per l’anno e raggiungere le migliori stime del nostro obiettivo di crescita organica, nonostante l’incertezza causata dalla situazione sanitaria globale, l’evoluzione del conflitto in Ucraina e le conseguenze dell’inflazione per i nostri clienti».
Nel primo trimestre il new business ha portato clienti del calibro di McDonald’s, Singapore Tourism Board, Siemens, Etisalat, LVMH, Pepsi e la fetta più grande del media di AB InBev.
Quanto al conflitto in Ucraina, dove Publicis conta 350 dipendenti, “continueremo a rispondere alla gravità della situazione con azioni concrete e una chiara attenzione alla tutela della loro sicurezza e del loro benessere” continua Sadoun.
Il 15 marzo il gruppo ha annunciato la sua uscita dal mercato russo con una soluzione che ha previsto il trasferimento delle agenzie al management locale, sotto la responsabilità di Sergey Koptev, founding chairman di Publicis in Russia, per salvare il posto di lavoro ai 1200 dipendenti. Tutto ciò, con la perdita del business e degli investimenti, ha comportato per il Gruppo una perdita di 87 milioni di euro.
Quanto alle previsioni di fine anno, Publicis ha esposto le sue stime con cautela: se la crescita organica fin ora ottenuta permetterebbe al gruppo di sperare il meglio, pandemia, guerra e inflazione creano molta incertezza. La stima per l’intero 2022 è comunque positiva, con la previsione di raggiungere una crescita vicina al +5%, grazie anche a un Q2 solido intorno al +5%, dopo il +17,1% dello stesso periodo dello scorso anno. Chiaramente, a patto che non si verifichi un ulteriore deterioramento della situazione economica e sanitaria.