Già dall’anno scorso l’intelligenza artificiale si è installata in testa alla classifica delle buzzword del settore, con tante soluzioni ormai essenziali ma anche molte stupidaggini e parole a caso.
Ora, con i Cannes Lions in avvicinamento, Publicis Groupe ha voluto lanciare un bullshit detector per smascherare tutte le fanfaronate e le promesse esagerate che si sprecheranno in quantità sull’AI nelle giornate del festival: dalle sparate dei titani delle società tech (un riferimento a Elon Musk che martedì dialogherà con Mark Read di Wpp?) che inventano nuove parole e plaudono alla distruzione di interi settori, alle aziende che promuoveranno l’AI come la panacea di tutti i mali, e chi ne ha più ne metta.
Publicis intende invece tagliare tutte le chiacchiere per andare al sodo, evidenziando i vantaggi reali e smitizzando le promesse esagerate.
C’è anche uno spot realizzato per l’occasione, accanto alla demo che mostra il funzionamento del BSBot, disponibile da lunedì 17 solo per i clienti del gruppo.
Questi potranno mandare foto, testi e immagini tratti da presentazioni, seminari e meeting, articoli e comunicati stampa. Un bot li analizzerà e restituirà un’analisi che traduce l’hype e le chiacchiere in libertà al loro reale significato, ponendo anche spunti critici che sarebbero invece da affrontare.
Durante il festival, Publicis organizzerà inoltre più di 30 incontri a porte chiuse, offrendo ai propri clienti informazioni chiave sull’intelligenza artificiale: cosa è reale, cosa è pronto e cosa è rilevante per i loro problemi di business aziendali e gli imperativi di marketing specifici del settore.
“L’unica cosa più diffusa dell’intelligenza artificiale al momento è il rumore che la circonda. Cannes non farà che amplificarlo ulteriormente – ha commentato Arthur Sadoun, presidente e CEO di Publicis Groupe -. L’AI sta già aiutando a realizzare lavori creativi eccezionali che di sicuro vedremo sulla Croisette, ma corriamo anche il rischio, come settore, di mettere l’intelligenza artificiale ovunque. Per sbloccare il suo pieno potenziale, bisogna basarla su dati reali e renderla rilevante per le specifiche esigenze aziendali, progettandola in base ai risultati e non agli output. Attraverso i nostri incontri vedremo esattamente come possiamo realizzare tutto ciò, attraverso CoreAI, per accelerare la business e marketing transformation dei nostri clienti. Ma non dite al bot che ho detto questo…”.