Publicis Groupe chiude il 2022 con ricavi netti in crescita del 20%, a quota 12,5 miliardi di euro rispetto ai 10,4 del 2021, e una crescita organica del 10,1%.
Comparata con l’andamento pre-covid del 2019, la crescita è del +13% con un’accelerazione nella seconda parte dell’anno a +15% dopo il +11% del primo semestre. Questo risultato viene attribuito alla capacità del gruppo di catturare gli spostamenti strutturali del settore verso la gestione dei dati di prima parte, digital media, commerce e business transformation, come testimoniato in particolare dall’andamento di Epsilon e Publicis Sapient a livello globale, +12.0% e +18.5% rispettivamente. Bene anche le attività Media e Creatività, con una crescita rispettivamente a doppia cifra e a cifra singola media.
In Europa la crescita è stata del +13.6% su base riportata e del +12.3% su base organica, spinta in particolare da UK (+22,3%), Francia (+8.5%) e Germania (+4.3%).
Nel 4Q i ricavi netti di Publicis Groupe sono stati di 3,4 miliardi di euro (+18) e la crescita organica è stata del +9.4%, meglio di quanto pronosticato dal gruppo lo scorso ottobre.
«Il 2022 è stato un altro anno record per il gruppo – ha commentato Arthur Sadoun, chairman e ceo di Publicis Groupe -. Grazie alle nostre competenze di dati e tecnologia, che ora rappresentano un terzo delle nostre entrate, siamo stati in grado di continuare a cogliere lo spostamento della spesa dei nostri clienti verso la gestione dei dati di prima parte, il commercio e la trasformazione aziendale. Nel 2023 ci aspettiamo di continuare con lo slancio che abbiamo avviato dalla pandemia, con una crescita organica tra il 3% e il 5%, in linea con il nostro tasso di crescita composito triennale, mantenendo margini operativi tra il 17.5% e il 18%».
Quanto al new business, Publicis Groupe si è aggiudicata in Europa, tra gli altri, incarichi di Sky Italia (Creative), Ferrero (Creative, DBT), Campari (Influence), Piaggio (Media), D&G (Creative), Enel (Creative).