L’impatto del coronavirus sul business per Sir Martin Sorrell non sarà più, come aveva previsto e sperato prima, in forma di un forte rimbalzo, ma una “radice quadrata capovolta”
L’adozione dello smart working non lo stupisce più di tanto, il new business sarà sicuramente ridotto, anche se sarà sempre possibile fare accordi in modo virtuale, Cannes Lions dovrebbe essere drasticamente ripensato, l’industry delle agenzie subirà dei cambiamenti strutturali e per molti il Q2 2020 sarà “un bagno di sangue”, soprattutto per tutti quelli che fin’ora si sono limitati a “flirtare” con il digitale.
Non è una ‘cup of tea’ facile da mandare giù quella organizzata con sir Martin Sorrell dal Digital Transformation Festival di The Drum. “Ho sentito tante persone congratularsi con sé stesse per tanti di quei loro dipendenti che lavorano da casa”, ha detto sottolineando che smart e agile working sono la norma per S4 Capital e che questa crisi accelererà la tecnologia e abituerà ancora più persone a utilizzarla. Più difficile sarà fare affari e siglare nuovi contratti, anche se lo si potrà fare in modo virtuale: dal canto suo, ha deciso di rivedere tutti i suoi piani di viaggio e per questo consiglia ad Ascential, la holding che organizza Cannes Lions, di ripensare radicalmente “i tempi e la natura del festival, dove si svolge e come”.
L’impatto del coronavirus sul business per Sorrell non sarà più, come aveva previsto e sperato prima, in forma di un forte rimbalzo, ma una “radice quadrata capovolta” e per i prossimi mesi si attende un gran numero di M&A da parte dei fondi di venture capital – anche S4 Capital ha sott’occhio alcune piccole acquisizioni nel campo dei dati e degli analytics, ha detto – mentre ci saranno cambiamenti strutturali nell’industry delle agenzie: “vedrei il private equity arrivare alla conclusione che le holding company potrebbero essere spezzettate”. Quanto a media company e aziende che si sono crogiolate con lo status quo, farebbero bene ad accelerare sul digitale.