E’ risaputo che ormai le società tecnologiche hanno fascino e mezzi economici per assicurarsi i migliori talenti. Altrettanto non si può dire delle agenzie pubblicitarie e il problema è sentito pressapoco in tutto il mondo.
Così Ogilvy & Mather Group UK ha aderito alla campagna Living Wage, iniziativa che dal 2001 sensibilizza le aziende inglesi a retribuire i propri dipendenti e collaboratori con stipendi dignitosi e combatte la ‘working poverty’.
Il parametro è informale e non è legalmente vincolante ed è calcolato ogni anno sulla base del costo della vita utilizzando l’indice ‘Minimum Income Standard’.
Annette King, ceo di Ogilvy & Mather Group UK, ha commentato «Abbiamo rilevato come la maggioranza dei nostri dipendenti siano pagati bene ma anche alcuni gap tra gli stagisti e i lavoratori temporanei, a cui abbiamo ora posto rimedio. Vogliamo invitare un ampio e variegato mix di persone provenienti da tutte le condizioni sociali a prendere in considerazione un lavoro nella nostra industry e pagare un ‘Living Wage’ è un passo importante verso questo obiettivo».
L’agenzia estenderà questo requisito anche ai suoi fornitori.
Proprio ieri il sindaco di Londra Boris Johnson ha annunciato il nuovo indice Living Wage 2014/2015: per la Gran Bretagna ammonta a 7.85 sterline all’ora (+2,6% rispetto allo scorso anno, e +21% del national minimum wage pari a 6.50 sterline l’ora) mentre quello per Londra, notoriamente città costosa, è di 9.15 sterline l’ora. La retribuzione verrà applicata a oltre 35mila lavoratori di oltre 1000 aziende accreditate, delle quali Ogilvy è l’unica nel settore marketing e comunicazione globale.