I fake, la campagna Durex, le dimissioni: la replica punto per punto agli attacchi delle ultime settimane
A distanza di qualche settimana, Massimo Guastini, presidente dell’Adci, riponde alle critiche e agli attacchi ricevuti da blog di settore, difendendo l’operato dell’associazione. In corsivo pubblichiamo gli estratti delle critiche rivolte all’Adci, a seguire una sintesi delle risposte di Guastini. L’intero testo lo trovate sul blog dell’Adci
….L’Adci promuove e premia la falsità. Nel senso che ancora quest’anno come da tanti anni a questa parte… le campagne che vengono portate sull’annual e che arrivano a vincere un premio o sono finte o sono uscite una volta forse col piano mezzi pagato dall’agenzia o sono addirittura inventate o per prodotti inventati….Oggi l’Adci premia campagne finte.
L’Adci ha dato quest’anno ampia dimostrazione di combattere e ostacolare la falsità. L’attuale direttivo ha eliminato quasi il 40% delle campagne entrate nella shortlist stampa e affissione. Non tutti i lavori sono stati eliminati perché ‘fake’. Terminata l’ultima coda di approfondimenti pubblicheremo le motivazioni delle esclusioni. Tutto il lavoro di controllo svolto dal direttivo e i verdetti comunicati il 7 giugno, sono una dimostrazione sufficiente a chiarire la posizione dell’attuale Adci. Non promuoviamo la bugia, non promuoviamo la disonestà, non promuoviamo la falsità. Da 18 mesi (da quando è in carica), il direttivo Adci ha fatto tutto quanto in suo potere per promuovere e diffondere comportamenti etici, nonché virtuosi e responsabili, in ogni area del nostro lavoro, non solo limitatamente agli Adci Awards.
….E guarda Durex: l’ha citato l’Espresso e l’ha citato Dagospia che era un falso…..
L’Espresso e Dagospia hanno riportato in realtà un brevissimo comunicato, pressoché identico, firmato Davide Guadagni. Il fatto che il giornalista in questione abbia deciso di dare credito a una sua fonte, senza verificare l’autenticità della notizia, dovrebbe forse sollevare dubbi sulla sua affidabilità e correttezza, limitatamente a questo frangente, non sulla credibilità degli Adci Awards. Scrissi a Davide Guadagni (5 maggio) anticipandogli che Durex, in base ai documenti esibiti, era in realtà in regola con la CFE degli Adci Awards. McCann fu infatti la prima agenzia a inviarmi la documentazione necessaria, prima ancora che partisse ufficialmente la fase delle verifiche.
…..Nonostante le Vostre azioni riparatorie volte ad escludere alcuni di questi lavori, risulta evidente che sia le votazioni sia l’esito del concorso siano stati falsati dall’iscrizione e dalla presenza nella shortlist dei suddetti lavori….
In realtà, gli eventuali falsi, fake, o annunci farlocchi che dir si voglia, non tolgono premi a nessuno e quindi non falsano l’esito del concorso. Questo perché gli Adci Awards contemplano la possibilità di assegnare più ori (e più argenti e più bronzi) a differenti campagne. E non c’è un tetto limite ai lavori che possono entrare in shortlist. In alcune sezioni la percentuale di lavori selezionati è stata inferiore al 12%, in altre superiore al 20%. Se l’80% dei lavori iscritti fossero stati ritenuti ottimi dalle giurie, sarebbero entrati. In una categoria può accadere, per esempio, che vengano assegnati tre ori, 6 argenti e 4 bronzi. Ma può anche accadere che nessun lavoro venga nemmeno selezionato per la pubblicazione.
….Numerosi dubbi vi sono in ordine alla effettiva diffusione mediatica di alcune campagne pubblicitarie iscritte, tra le quali la vincitrice (Durex) e della loro reale committenza da parte del cliente produttore l’oggetto pubblicizzato.
In realtà non sussistono dubbi, in base alle prove forniteci da McCann, sulla pianificazione effettiva di Durex e sulla reale committenza da parte del cliente. A meno di non volere accusare la società Reckitt Benkiser di avere ‘coperto’ l’agenzia pubblicitaria uscente. Per quanto incauto, e secondo me fuori luogo, questo sarebbe autentico coraggio.
…Il consiglio a un certo punto ha anche rigettato dei lavori, dopo un po’, e poi si è anche dimesso perché le critiche sono troppe.