Ispirata alla app di dating, va oltre la provocazione sensibilizzando i direttori marketing sulla necessità della remunerazione per le agenzie consultate
Anche in Olanda pare che la cultura delle continue gare vada per la maggiore, costringendo le agenzie a impiegare sempre più tempo e denaro per aggiudicarsi progetti sempre più piccoli e budget sempre più risicati. Stufa di questo stato di cose, l’agenzia Woeland! ha inscenato una protesta inconsueta e creativa contro la consuetudine ‘libertina’ dei clienti di passare da un partner all’altro, che oltre a sensibilizzare il mercato forse le varrà qualche incarico per chiamata diretta.
In collaborazione con il blog di settore Amsterdam Ad Blog che ha fornito i contenuti, ha così creato l’app Pitcher (clicca qui per scaricarla) che replica la meccanica dell’app di dating Tinder: si impostano le caratteristiche della gara, si passano in rassega le agenzie scegliendone fino a 5 strisciando il dito a destra, e scartandole strisciandolo a sinistra. Ed ecco pronta in pochi minuti una shortlist. C’è anche la possibilità di mandare alle prescelte un’invito via email a partecipare alla gara.
Oltre alla provocazione, l’app vuole comunque portare valore al mercato: intanto perchè promette ai marketer di facilitare la scelta dei nuovi partner a breve scadenza, senza troppo impegno da entrambe le parti, secondo perchè perché nelle specifiche di gara bisogna inserire una remunerazione per le agenzie selezionate, sensibilizzando così i diretti interessati. Merien Kunst, direttore creativo di Woeland!, spiega: “L’attuale cultura delle gare in Olanda non è sostenibile. Ma invece di combattere il fenomeno abbiamo deciso di abbracciarlo, accennando alla necessità di una modesta remunerazione».
