L’ex CEO di WPP Martin Sorrell, oggi a capo della sua nuova S4capital, racconta attraverso la metafora di Burning Man il cambiamento radicale di cui il settore dell’advertising ha bisogno
Il mondo dell’advertising come Burning Man. Sir Martin Sorrell, Executive Chairman di S4capital, è tornato sul palco di Cannes Lions raccontando la sua personale visione di quello che sta per (o deve) accadere alla industry della pubblicità attraverso la metafora del festival che ogni anno raduna nel Black Rock Desert del Nevada decine di migliaia persone per una settimana. Una settimana all’insegna della creatività irrazionale più sfrenata, in totale assenza di inibizioni.
“Il nostro settore sta andando incontro a un enorme processo di disruption per diversi motivi, un po’ per il cambiamento dei comportamenti dei consumatori e del loro relazionarsi con i brand, un po’ sicuramente per l’arrivo delle società di consulenza” – ha detto Sorrell – e io credo davvero che la nostra industry debba cominciare a fare come Burning Man: creare disruption e poi creare ricostruzione.”
Accanto a lui sul palco, Sorrell ha portato Marian Goodell, CEO di Burning Man Project, la quale spiega “La nostra mission è quella di spingere in avanti un cambiamento globale. Per una settimana creiamo una sorta di metropoli temporanea dove le persone sono incoraggiate a risvegliare e riconoscere il loro potenziale creativo e a entrare in relazione con gli altri”.
Burning Man, icona della disruption creativa di cui il mondo dell’advertising per l’ex CEO di WPP ha urgente bisogno, vuole essere una community sperimentale di sognatori (for dreamers and doers è il loro payoff) che fa della responsabilità civile, dell’autonomia, dell’inclusione e dell’espressione radicale di se stessi alcuni dei propri pilastri fondamentali.
“Quando parliamo di noi, non parliamo mai di “festa” ma di “impegno civile” dice la Goodell e riguardo al rapporto con i brand sottolinea “Burning Man on è un’opportunità per i brand di promuoversi, non ci sono sponsorizzazioni, più che altro si gioca con i brand attraverso il cambio dei loro loghi in maniera divertente. Sicuramente, però, c’è un’opportunità per l’intero settore dell’advertising di capire l’atmosfera di un contesto simile, un’atmosfera che noi definiamo di umanità aperta”.