FreeWheel rileva che l’affollamento pubblicitario nei contenuti video è diminuito ma che l’engagement cresce

Lo si è detto più e più volte (recentemente anche Magna con Eyeo in uno dei vari media test) che un minore affollamento pubblicitario fa felice sia lo spettatore che l’inserzionista, che ottiene più gradimento e attenzione verso il suo messaggio.

Lo ribadisce ora anche FreeWheel, società del gruppo Comcast, con la la seconda edizione del suo rapporto “The Delicate Art of Balancing Ad Load” che prende in esame l’affollamento pubblicitario video nel primo semestre 2022 a livello europeo. Il report si basa su un set di dati pubblicitari aggregati raccolti dalla piattaforma FreeWheel, uno dei più vasti attualmente disponibili sull’uso e la monetizzazione dei contenuti video professionali gestiti con diritti in Europa.

I risultati mettono in luce i fattori che rendono ottimale l’affollamento nei contenuti video, come la durata degli spot, la durata delle interruzioni pubblicitarie, il tipo di dispositivo, la natura del contenuto. Questi elementi sono stati analizzati per tutte le tipologie di contenuto: long-form (di oltre 30 minuti), mid-form (di 5-30 minuti) e short-form (sotto i 5 minuti).

Il calo dell’affollamento dal 2016 a oggi vede passare il numero degli annunci inclusi in ogni break da circa cinque a tre. Anche la durata dei break è lievemente diminuita, soprattutto per i contenuti di media lunghezza. Con 126 secondi di durata, le interruzioni mid-roll sulle smart TV sono le più lunghe e contano il maggior numero di annunci, con una media di cinque o sei per break. I pre-roll sui cellulari sono quelli che hanno invece la durata più breve, 30 secondi, e contengono in media solo uno o due annunci per interruzione.

Nei VOD long-form più views. Il pubblico europeo vede spot su diversi schermi: VOD set-top-box (30%), mobile (29%), CTV (26%), desktop (15%). Quasi otto visualizzazioni su dieci hanno luogo su VOD e il 68% delle visualizzazioni degli annunci su VOD avviene all’interno di contenuti long-form. Crescono anche le visualizzazioni degli annunci sulla TV in diretta (20%), rispetto al 10% del 2020.

Completion rate elevato. I contenuti lunghi e medi raggiungono un tasso di completamento degli annunci elevato, pari al 94%, mentre i contenuti short-form un tasso dell’80%. Per fare un confronto, un completion rate delle pubblicità video online pari al 70% è considerato “buono”. Non solo: meno di un quarto delle interruzioni nella visione avviene durante l’annuncio, il che significa che le interruzioni avvengono principalmente durante la fruizione dei contenuti.

“Mantenere un’esperienza di visione di qualità è assolutamente fondamentale su tutti gli schermi e i canali. Definire l’affollamento pubblicitario in base al tipo di abbonamento e al contenuto, come stiamo facendo nella nostra app OTT Mediaset Infinity, aiuterà a far crescere l’audience, ad aumentare l’engagement e, per i marketer, a ottenere rendimenti ancora migliori” commenta Andrea Conte, Director Product Development and Data, Publitalia’80.

A giugno FreeWheel ha anche lanciato The Viewer Experience Lab negli Stati Uniti in collaborazione con MediaScience, iniziativa che propone ricerche quantitative e soluzioni con l’obiettivo di supportare i media nel migliorare il carico pubblicitario realizzando al tempo stesso un’esperienza di qualità per gli spettatori su canali sempre più diversificati.

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FreeWheel rileva che l’affollamento pubblicitario nei contenuti video è diminuito ma che l’engagement cresce ultima modifica: 2023-09-22T11:20:53+02:00 da Redazione

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