La tech company presenta una soluzione che permette di monetizzare il traffico degli utenti “non-consent” nel totale rispetto della privacy degli utenti
Evolution Group amplia il portafoglio di prodotti introducendo sul mercato Context+, nuova soluzione tecnologica che consente la monetizzazione degli utenti “non-consent” (ovvero tutti coloro che negano il consenso al tracciamento dei propri dati di navigazione) nel totale rispetto della privacy.
«Lo sviluppo di Context+ è stato basata sul machine learning di analisi del testo e profilazione delle pagine, il che ci permette di targettizare al meglio le campagne in contesti no-cookies e no consent – spiega Luca Brognara, chief information officer di Evolution Group –. Con questo rilascio Evolution si dimostra ancora una volta una realtà attenta ai cambiamenti e all’innovazione, capace di raccogliere le nuove sfide che il mercato e le autorità impongono, creando soluzioni vincenti per gli editori e l’intero ecosistema di advertising».
A gennaio di quest’anno, infatti, in Italia sono state introdotte linee guida più stringenti per la raccolta del consenso GDPR. In estrema sintesi, all’interno dei cookie banner gli editori devono prevedere la possibilità da parte dell’utente di negare il consenso al tracciamento dei propri pattern di navigazione sul web, che da sempre vengono utilizzati per un’efficace profilazione delle campagne pubblicitarie. Questo cambiamento ha prodotto un calo delle impressioni pubblicitarie che varia dal -30% al -50% rispetto al primo semestre dell’anno scorso, generando un danno enorme per i digital publisher.
Context+ nasce con l’obiettivo di dare al mercato una soluzione di targeting pubblicitario basata su sistemi di contestualizzazione avanzata.
Tramite modelli di natural language processing (NLP), infatti, gli inserzionisti avranno la possibilità di effettuare campagne profilate rispetto al contesto di appartenenza dei siti web su cui investono e, contestualmente, gli editori potranno monetizzare il proprio inventario pubblicitario nel pieno rispetto della privacy degli utenti, creando così un contesto “win-win” per tutto l’ecosistema digitale.