Con una nota, la concessionaria risponde alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni di aver praticato una politica di prezzi particolarmente aggressiva, a discapito del mercato
Rai Pubblicità risponde alle accuse di ‘dumping’, circolate in questi ultimi giorni.
Un’accusa che la concessionaria della tv pubblica ritiene infondata: “basta verificare l’evoluzione delle quote di mercato degli ultimi anni per vedere l’affermazione di nuovi soggetti grazie a prezzi particolarmente aggressivi – si legge nella nota della concessionaria -. A questo si aggiunge la posizione di assoluta preminenza del principale operatore, che, ancora oggi, controlla una quota ben superiore al 50% del mercato della pubblicità”.
Rai Pubblicità ricorda inoltre come il 4 marzo, cioè prima dell’inizio del lockdown e dell’emergere della crisi economica, “un altro importante soggetto” avesse annunciato “un taglio prezzo indiscriminato del 50%”. Il riferimento è evidemente a Sky Media, che propose delle misure ad hoc a sostegno degli inserzionisti (vedi notizia).
“E’ di tutta evidenza quindi – prosegue la nota stampa – che sia Rai il soggetto danneggiato da una spinta al ribasso dei prezzi della pubblicità. In questo contesto, quindi, Rai Pubblicità è impegnata nella valorizzazione del mercato e della comunicazione come leva fondamentale per sostenere i consumi e da questa volontà prende avvio la campagna “Comunicare per Ripartire” in onda da giovedì 30 Aprile sulle reti Rai e sulla stampa di settore (vedi notizia). La volontà è quella di portare all’attenzione del grande pubblico il ruolo che le marche e la comunicazione pubblicitaria hanno e avranno per far ripartire i consumi. E’ importante uscire dal perimetro degli addetti ai lavori perché riteniamo che la sensibilizzazione rispetto a temi specifici possa essere utile per creare valore per tutti gli attori del mercato, in una logica di sistema”.