La maglia rosa di Carapaz più “televisiva” di quella di Froome: 230mila spettatori in più, e il record con l’arrivo a Croce D’Aune
Richard Carapaz batte Chris Froome dal punto di vista televisivo. La sfida tra “La Locomotora del Carchi”, come in Ecuador chiamano Carapaz e lo “Squalo dello Stretto”, il nickname di Vincenzo Nibali, è stata migliore, come media degli spettatori, rispetto a quella dello scorso anno tra Chris Froome e Tom Doumoulin: 1.634.504 quest’anno, 1.605.856 l’anno passato (lo share è rimasto sostanzialmente invariato, 12,7% contro 12,8%).
In particolare, però, “Giro all’arrivo”, il segmento finale di ogni tappa, in onda su Rai2, ha fatto registrare un incremento di circa 230mila spettatori, passando da una media di 1.848.712 del 2018 agli oltre due milioni di quest’anno (per la precisione 2.078.682), superando, sempre relativamente al numero di spettatori, anche l’edizione del 2017, quando la media degli appassionati che apprezzarono la vittoria di Dumoulin fu di 2.029.865.
La ventesima frazione, la Feltre – Croce D’Aune Monte Avena, di sabato 1 giugno, è stata la tappa più vista in termini assoluti, con 3 milioni e 350mila telespettatori che hanno seguito su Rai2 l’ultima ora e mezza di corsa, pari ad uno share del 27,3%: si tratta del miglior risultato degli ultimi cinque anni.
Il dato più eclatante del Giro d’Italia 2019, però, è quello relativo allo share, passato, in dodici mesi, dal 15,5% al 17,2%, con un guadagno di oltre un punto e mezzo.