Stefano Sala, a.d. di Publitalia, fa il punto sull’andamento della concessionaria, che per la prima volta supera quota 41% nel mercato totale italiano e arriva al 55,4% nella tv. Per il 2026 previsioni positive, “nessun interesse per i diritti tv dei Mondiali di calcio”
Nonostante un ultimo trimestre complicato per tutto il mercato pubblicitario, Publitalia ’80 si appresta a chiudere il 2025 in linea con lo scorso anno.
Un risultato che va interpretato positivamente considerando l’andamento della concessionaria negli ultimi due anni, ha spiegato Stefano Sala, a.d. di Publitalia: «Il confronto è con due anni molto buoni: il 2023 chiuso con un +2,2% e il 2024 a +7%. Oltretutto l’ultimo trimestre dell’anno scorso è stato quello con più fatturato degli ultimi 12 anni, pari a circa 713 milioni di euro. Ci aspettavamo un trimestre abbastanza complicato, però nonostante questo chiuderemo l’anno con un risultato migliore di ogni singolo mercato di riferimento: un punto meglio del mercato tv, due punti per la radio, 8/9 punti nel dooh e in linea col mercato digitale».

Un andamento che si riflette in positivo sulle quote di mercato di Publitalia, evidenzia Sala: «Per la prima volta supereremo quota 41% del mercato totale italiano, arrivando al 41,2%, e cresceremo di mezzo punto nella tv, toccando il 55,4%».
La connected tv è la componente più dinamica all’interno del trend della concessionaria, con una crescita a doppia cifra; anche l’offerta AdManager per le pmi, avviata da poco, “sta andando bene, ma fa ancora numeri piccoli”.
Tutto questo in un mercato pubblicitario italiano “che nell’ultimo quadrimestre calerà di oltre il 3% – spiega Sala -. E’ stato un 2025 a due velocità: il primo semestre ci ha sorpreso in positivo, mentre il secondo ha mollato da luglio in più».
Tra i settori merceologici, “quello più resiliente si sta dimostrando il largo consumo” ha aggiunto Matteo Cardani, chief marketing officer di MFE Adv.
Le previsioni 2026, un anno caratterizzato dagli eventi sportivi (Olimpiadi di Milano-Cortina e Mondiali di calcio), sono positive anche per Mediaset che non ne detiene i diritti. «Quando ci sono questo tipo di eventi ci guadagna tutto il mercato. Di solito noi abbiamo sempre fatto grandi risultati» dice Sala, che chiude la porta a un eventuale interesse per i diritti del Mondiale, non ancora assegnati: «Visti gli orari delle partite e le poche squadre europee che vi partecipano, li troviamo poco interessanti».
Luca Orma





