Le tendenze, le trasformazioni e i regolamenti del mercato globale di media, intrattenimento e digitale nella Relazione Annuale Auditel 2023
In un panorama globale sempre più competitivo e in rapida evoluzione, i JIC – joint industry committee – confermano la loro importanza a salvaguardia della trasparenza, indipendenza, pluralismo, inclusività e, in definitiva, della democrazia.
Lo ha dichiarato il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, in occasione della Relazione Annuale Auditel 2023 intitolata “Globalizzazione, mercato, sistemi di misurazione: il ruolo dei JIC nel nuovo contesto mediatico”.
Si apre tra “speranze e inquietudini” la relazione di Imperiali, che descrive lo scenario dei media dominato da oligopoli e a rischio di una ancor maggiore concentrazione e consolidamento sia gli Stati Uniti sia l’Unione Europe.
Lo scenario televisivo oggi vede confrontarsi, nel mercato globalizzato dei contenuti, sei settori: accanto alla tv tradizionale, vediamo lo streaming – estremamente pervasivo anche se in rallentamento rispetto a un paio di anni fa – nelle sue varianti Svod, Avod e Fast, il digital (social media e advertising), i videogame, l’hardware con i produttori di Smart TV e il cinema, con gli studios tradizionali.
A rischiare, di fronte alla crescente concentrazione e strapotere di poche piattaforme, è la democrazia digitale. E proprio in questo contesto il JIC, ovvero l’organismo a controllo incrociato per la misurazione delle audience che, come nel caso di Auditel, riunisce tutte le componenti del mercato televisivo (broadcaster, investitori pubblicitari, agenzie e centri media) può garantire la best practice in termini di trasparenza, indipendenza e inclusività di tutti i soggetti nonché il corretto funzionamento del mercato dei media e dell’economia digitale in generale. Primo, perché, orientando l’allocazione delle risorse economiche e contribuendo a definire le politiche di finanziamento pubblico, equilibra le dinamiche competitive, che in questa fase sono sempre meno eque e uniformi. Secondo, perché consente di rilevare, in modo indipendente e imparziale, i cambiamenti nei comportamenti di consumo, che, solo se correttamente e tempestivamente tracciati, possono garantire un vero pluralismo e una compiuta democrazia dell’informazione.
Al di là di quel che sarebbe meglio per i cittadini, la competizione di soggetti che agiscono sullo stesso mercato e si contendono gli utenti finali prosegue, per molti aspetti, in condizioni di concorrenza ancora asimmetriche e non sempre eque né uniformi. I walled garden sono sempre più walled e sono poche le eccezioni che li vedono condividere i dati con i JIC: Dazn in Italia proprio con Auditel, Netflix in UK con Barb.
“L’assoluta centralità della TV nel processo di trasformazione della società italiana in chiave digitale è certificata dai numeri – spiega Andrea Imperiali -. All’estensione della copertura broadband, che oggi interessa il 90% delle famiglie, è seguito, infatti, un boom degli schermi connessi: sono passati, negli ultimi 5 anni, da 70 milioni a oltre 93 milioni su un totale di circa 120 milioni di schermi complessivi presenti nelle case e nelle tasche degli italiani; un incremento dovuto principalmente alla Smart TV, che cresce, sempre negli ultimi 5 anni, del 210%, passando da 5 milioni a oltre 18 milioni di apparecchi. Non basta. In prospettiva, c’è un ulteriore impulso derivante dal processo di switch-off per il nuovo standard digitale terrestre e soprattutto dal Pnrr, che prevede al 2026 la realizzazione della cosiddetta gigabit society, ovvero la copertura broadband a un gigabit per tutte le famiglie italiane. Un cambiamento rilevante – prosegue Imperiali – che sta incidendo profondamente sulla fruizione e sui comportamenti di visione dei contenuti televisivi. Auditel è stata ed è perfettamente in grado di intercettarlo grazie alla Total Audience, che rileva e misura i consumi cross piattaforma e cross device, restituendo ogni giorno al mercato un quadro fedele e accurato di modalità di fruizione sempre più personalizzate e sempre più frammentate”.
Hanno partecipato all’incontro anche Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria; Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati; Giacomo Lasorella, Presidente di AGCOM.