I soci di Rcs hanno approvato quasi all’unanimità la proposta di attribuzione al Cda della delega ad aumentare il capitale per massimi 200 milioni entro giugno 2017. La delega, che sostituisce quella da 190 milioni in scadenza a fine anno, è necessaria per la stesura del piano industriale 2016-2018 e per rinegoziare i termini del contratto di finanziamento con le banche creditrici.
Nella relazione illustrativa scritta per l’assemblea di ieri, il Cda ammette che gli obblighi previsti dal contratto di finanziamento sul rapporto debito/Ebitda al 30 settembre e a fine anno non sono stati e non saranno rispettati. Gli obblighi relativi ai proventi per la cessione di asset non core (target di 250 milioni) e quelli per un indebitamento netto al 31 dicembre 2015 non superiore a 440 milioni sarebbero invece rispettati se si tenesse conto della vendita a Mondadori di Rcs Libri per 127,5 milioni, che sarà perfezionata a inizio 2016. Secondo il contratto, la rottura dei covenant dovrebbe far scattare l’aumento di capitale. Le banche si sono dette disponibili a valutare uno stand still sino al 30 aprile 2016 a condizione, tra l’altro, del sì dei soci alla delega sull’aumento e di un accordo su quanto destinare al rimborso del debito dei proventi dalla vendita dei Libri.
Il nuovo piano sarà discusso dal Cda venerdì 18 e presentato alla comunità finanziaria lunedì prossimo.
L’assemblea, la prima presieduta da Maurizio Costa accanto al nuovo AD Laura Cioli, ha anche approvato l’integrazione del Cda dopo l’uscita dell’ex AD Pietro Scott Jovane, nominando consigliere il notaio Mario Notari.