Per il 2016 l’obiettivo per la raccolta pubblicitaria è 700 milioni
La Rai ha chiuso il 2015 con un bilancio che segna una riduzione della perdita a 25,6 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto a quella del 2014 (175,8 milioni di euro). Il risultato spiega Viale Mazzini è stato “rideterminato applicando i principi contabili internazionali, e risulta sostanzialmente in linea con quanto previsto nel budget”.
I ricavi ammontano complessivamente a 2.493,1 milioni di euro (2.489,2 milioni di euro nel 2014), sostanzialmente allineati rispetto al passato esercizio e sono costituiti da canoni per 1.637,5 milioni di euro, da pubblicità per 658,8 milioni di euro e da altri ricavi per 196,8 milioni di euro. I ricavi da canone, in considerazione della diversa incidenza dei provvedimenti legislativi intervenuti in materia nel corso del 2014 e del 2015, si incrementano di 49,4 milioni di euro.
I ricavi pubblicitari si riducono per circa quasi 15 milioni di euro; senza tener conto dei ricavi legati ai grandi eventi sportivi che avevano caratterizzato l’esercizio 2014 la performance nel segmento televisivo (+2,5%) è risultata superiore a quella del mercato (+0,7%).
L’obiettivo di raccolta per il 2016 è quota 700 milioni, che equivale a una crescita del 6% (+2% senza Europei e Olimpiadi, che valgono 7/8 milioni). Intanto il trimestre gennaio-marzo si è chiuso a +6%.
Nel 2015 la perdita – ha spiegato il d.g. Antonio Campo Dall’Orto – è stata contenuta grazie “al controllo dei costi e alla risalita della pubblicità nell’ultimo trimestre, dovuta sia all’aggiustamento al rialzo della politica dei prezzi, sia alla crescita del mercato”. Ora “la sfida è trasformare la Rai in una moderna media company” ha detto Dall’Orto che tra gli obiettivi inserisce anche l’acquisizione dei diritti dei mondiali di calcio del 2018. «Che si pagano in anticipo ma i cui benefici arriveranno invece nell’anno stesso» ha detto.