Spotify ha iniziato a testare Spotify Ad Exchange in collaborazione con The Trade Desk puntando a una fetta del mercato della pubblicità programmatica e in particolare agli investimenti delle piccole e medie imprese.
La notizia è stata rivelata da Axios e riguarda lo sfruttamento dell’inventory video e non gli annunci inseriti in audio o podcast, come potrebbe sembrare scontato per un servizio di streaming audio.
Proprio la scorsa settimana Spotify ha annunciato che avrebbe ampliato la sua offerta di video musicali a quasi 100 mercati globali, il che lo renderebbe un operatore importante sulle CTV.
Secondo Axios, l’ad exchange – chiamato internamente Sax – permetterebbe a Spotify non solo di agganciare la domanda di PMI, ma renderebbe anche più efficiente l’investimento dei grandi marchi sulla piattaforma di streaming audio.
Un portavoce di The Trade Desk ha confermato ad Axios che Spotify diventerà uno dei maggiori editori a utilizzare la sua tecnologia chiamata OpenPath e la piattaforma di streaming entrerà anche a far parte del consorzio Universal ID 2.0, progettato per migliorare l’esperienza utente e sostituire i cookie di terze parti rispettando i requisiti della privacy. La partnership con The Trade Desk è incentrata inizialmente sul mercato nord americano.