Inizio d’anno fortemente negativo per la radio.
Secondo i dati rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, a gennaio 2021 gli investimenti pubblicitari sul mezzo radiofonico hanno registrato una flessione del 34,5%, rispetto a gennaio 2020.
«Dobbiamo purtroppo rilevare – spiega il presidente Fausto Amorese – che ad inizio di quest’anno permangono tutte quelle situazioni negative e di incertezza che condizionano pesantemente gli investimenti pubblicitari delle aziende. L’emergenza epidemiologica pesa nella sostanza su tutto il territorio, ma evidenzia situazioni di maggior criticità a “macchia di leopardo”; ed a ciò si aggiunge un quadro di regolamentazione (aperture, chiusure, restrizioni orarie…) che varia fortemente di giorno in giorno. In tale contesto sanitario ed economico l’utilizzo tattico e territoriale dello strumento radiofonico risulta ampiamente depotenziato. Un consistente numero di piccole e medie aziende, rappresentate dal comparto degli esercenti e da tutte quelle attività economiche la cui esistenza è oggi minacciata non può o non è attualmente in grado di affrontare investimenti economici in comunicazione. Gennaio è stato in gran parte condizionato anche da elementi politici di incertezza, con una crisi di governo che, prima di trovare l’attuale “punto di equilibrio”, ha costituito un fattore di disorientamento dell’opinione pubblica e di ulteriore incertezza. Anche in termini prospettici è difficile ipotizzare quello che sarà il trend dell’attuale contesto, che vede presenti due dinamiche fortemente contrapposte: da un lato la rassicurazione derivante della progressiva attuazione delle vaccinazioni e delle misure economiche legate ai fondi europei (Recovery Fund) dall’altro la sperimentazione quotidiana di “varianti pandemiche” ed il perdurare delle stringenti misure restrittive».