Il Parlamento spagnolo ha dato il via libera alla modifica della legge sulla proprietà intellettuale che introduce la cosiddetta ‘tassa Google’. La normativa, approvata con 172 voti a favore, 144 contrari e 3 astensioni, consente agli editori di riscuotere una “compensazione equitativa” dagli aggregatori di contenuti come Google News, il servizio di selezione delle notizie online offerto dal colosso statunitense di Internet. Il compenso verrà riscosso per il diritto di citazione o di rassegna, anche se limitato a frammenti “non significativi di informazione, opinione o intrattenimento”.
La normativa, che sarà in vigore dal 1 gennaio 2015, era stata varata dal governo di Madrid nel febbraio scorso sul modello di normative esistenti in Francia e Germania.
In un comunicato, Google si è detto “deluso” dall’approvazione della legge, perché convinto che “servizi come Google News aiutano gli editori a portare traffico ai propri siti web”. Il gruppo ha assicurato che “per il futuro si valuteranno le scelte da fare nell’ambito della nuova regolazione”. Non è escluso lo smantellamento del servizio di Google News Spagna. La normativa istituisce sanzioni fino a 600.000 euro per le pagine web che faciliteranno l’accesso specifico e di massa a contenuti offerti illecitamente, eludendo le richieste di ritiro di quelli che contravvengono la legge.