I quotidiani tentano l’accelerazione con il protocollo AMP di Google

C’è anche La Stampa nel gruppo di 30 quotidiani che con Google hanno sviluppato il protocollo Accelerated Mobile Pages (AMP) che renderà più veloce il caricamento delle pagine sui telefoni mobili.

accelerated mobile pages

 

La standard, costruito a partire dalle tecnologie html, è una risposta ad Apple News e Facebook Instant Articles e ha anche l’obiettivo di rallentare l’adozione dell’ad-blocking: le pagine non bloccate, infatti, richiedono una maggiore ampiezza di banda e ne rallentano il caricamento, appesantendo anche la bolletta telefonica.

Il protocollo è nato nell’ambito della Digital News Initiative (DNI) – avviata da Google con una dote di 150 milioni in 3 anni – e 8 testate europee (oltre a La Stampa FAZ, Die Ziet, El Pais, Guardian, Financial Times, Les Echos e NRC Hanselsblad).

Le pagine prodotte dagli editori in formato AMP sono memorizzate e distribuite da Google e dalle altre piattaforme che partecipano al progetto che per ora è in versione beta e può essere visto su insidesearch.blogspot.com e dovrebbe essere completamente operativo dall’anno prossimo.

Per Mario Calabresi, direttore di La Stampa, AMP è uno strumento in più per assicurare il futuro dei quotidiani non lasciandosi scappare lettori che abbandonano il link a un articolo se si carica troppo lentamente. Un altro potrebbe essere Blendle, l’app per micro-pagamenti che permette di acquistare un singolo articolo.

I quotidiani tentano l’accelerazione con il protocollo AMP di Google ultima modifica: 2015-10-09T12:35:50+02:00 da Redazione

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