La media company promuove sui maxischermi delle città di Roma,Milano e Napoli una campagna ironica che punta a coinvolgere i cittadini sui temi della vita urbana
Urban Vision in occasione di Halloween lancia “Scary City,” una campagna ironica e coinvolgente che racconta, attraverso i suoi schermi, le “paure” quotidiane di chi vive la città.
Gli “orrori urbani” prendono vita sui maxischermi nelle città di Roma,Milano e Napoli trasformandole per Halloween in una “scary city” attraverso messaggi ironici e brillanti in cui i cittadini possono riconoscersi.
La campagna prende ispirazione dal classico tema di Halloween per esplorare le sfide della vita cittadina con un taglio ironico. Dalle interminabili code alle fermate dei mezzi pubblici, alle preoccupazioni per il traffico e i ritardi, ogni messaggio è studiato per richiamare situazioni in cui chiunque può riconoscersi. L’obiettivo è strappare un sorriso e regalare un momento di leggerezza, trasformando anche le piccole frustrazioni in un’occasione di riflessione positiva.
Urban Vision non si limita a portare il messaggio nelle strade, ma invita anche alla partecipazione attiva sui social. I contenuti della campagna “Scary City” saranno condivisi anche sulla pagina Instagram di
Urban Vision, accompagnati da una call-to-action che invita gli utenti a ricondividere le proprie esperienze quotidiane e a taggare l’azienda, trasformando i cittadini in protagonisti della campagna. Questo approccio, pensato in ottica user-generated content, amplifica il coinvolgimento del pubblico e crea una conversazione intorno ai temi della vita urbana, portando il messaggio anche nel mondo digitale.
«Halloween è l’occasione perfetta per sperimentare con toni e temi diversi dal solito, e con ‘Scary City’ vogliamo portare un sorriso nelle strade – ha dichiarato Gianluca De Marchi, ceo di Urban Vision -. Questa campagna rappresenta la nostra filosofia di rendere gli spazi urbani non solo un mezzo di comunicazione, ma anche un momento di intrattenimento e riflessione. Vogliamo che i cittadini si riconoscano nei nostri messaggi e si sentano parte di un’esperienza collettiva, che unisce ironia e creatività con un forte impatto visivo».