JCDecaux annuncia di aver chiuso il terzo trimestre con una crescita del 30,5% (+28,6% di crescita organica) del fatturato, che ha raggiunto quota 706,5 milioni di euro.
«Questo rimbalzo significativo, al di sopra delle nostre aspettative nonostante le importanti restrizioni alla mobilità in parte non previste, come i lockdown locali nella regione Asia-Pacifico e le restrizioni significative sui viaggi aerei internazionali in tutto il mondo, dimostra il potenziale di crescita dei nostri media, soprattutto quando le restrizioni alla mobilità saranno revocate» ha spiegato Jean-Charles Decaux, co-direttore generale di JCDecaux.
In base all’attività, l’Arredo Urbano e le Affissioni hanno registrato una forte crescita e sono già ai livelli del terzo trimestre 2019 in Europa (compreso il Regno Unito), mentre la voce Trasporti risente fortemente delle attuali restrizioni sui viaggi aerei internazionali e, in misura minore, dai viaggi sui mezzi pubblici ancora al di sotto dei livelli pre-Covid anche se in costante crescita per tutto il trimestre.
In base all’area geografica, la Francia e il Resto d’Europa hanno registrato un miglioramento significativo nel terzo trimestre del 2021, generato dall’Arredo urbano e dalle Affissioni.
Il fatturato digitale (DOOH), è aumentato del 55,8% nel terzo trimestre 2021 e rappresenta il 24,5% del fatturato del Gruppo a fine settembre 2021.
«Abbiamo continuato ad accelerare la nostra trasformazione digitale concentrandoci sullo sviluppo di nuovi schermi digitali e della nostra piattaforma automatica di programmazione e sulle nostre soluzioni di vendita al pubblico alimentate da dati qualitativi. Le vendite programmatiche hanno rilevato un’accelerazione significativa tramite la piattaforma VIOOH che è ora collegata a 34 DSP (Demand Side Platforms) e attiva in 14 paesi. In considerazione della ripresa attuale, ci aspettiamo ora una crescita dei ricavi organica superiore al 20% nel quarto trimestre 2021, a condizione però che le restrizioni alla mobilità non siano significativamente rafforzate» conclude Jean-Charles Decaux.
