Vogue Italia esce in edicola con un numero realizzato per la prima volta senza il contributo di modelle e fotografi professionisti.
Il magazine di Condè Nast ha chiesto infatti a 25 stylist, tra i più rilevanti del mondo, di scegliere e scattare loro stessi persone comuni che secondo loro incarnano lo stile del momento. Ci sono quindi sorelle, madri, figlie, amiche di vecchia data, regine della notte, sconosciute incontrate per caso sulla spiaggia, artisti, musicisti, direttori creativi, producer. Poi ancora: registe, giovanissime attrici, underground rapper, fotografe e milanesi di nascita o adozione, tutte tra i 20 e i 30 anni.
Come le due protagoniste delle copertine, due giovanissime ragazze milanesi che sognano un futuro nella moda: Lavinia, 23 anni, stagista presso Vogue Italia, e Meron, 27 anni, junior account presso Giorgio Armani.
“Per quanto ne so, è la prima volta che un numero di Vogue viene realizzato senza il contributo di fotografi professionisti e senza modelle: un piccolo esperimento che punta a rappresentare la realtà in presa diretta, con il minor numero di filtri possibili”, scrive nel suo editoriale il direttore Emanuele Farneti. “E in una strada di Milano, a pochi metri dal nostro ufficio, sono state scattate le copertine. Celebrano, semplicemente, il sogno di due ragazze che credono a tal punto nel futuro della moda da progettare di farne un lavoro. Sono convinto che in un mondo in cui quello che conta è in fondo solo il talento delle persone e la capacità di rinnovarsi, nessun indicatore valga più dell’entusiasmo di chi ha appena cominciato”.
Il nuovo numero in edicola dal 5 febbraio si interroga sul momento che sta vivendo la moda. “Dove vive la moda?” si chiedeva la copertina di Vogue Italia nel luglio 1998 e ai tempi la risposta era evidente poiché quel sistema creativo e produttivo aveva raggiunto allora forse il punto più alto della sua parabola. Dove viva la moda oggi è invece una questione meno ovvia.