Il gruppo chiude il 2020 con un utile di 4,5 milioni. Per il 2021 si aspetta un incremento dei ricavi ‘low single-digit e un utile in forte crescita
Mondadori ha presentato i risultati dell’esercizio 2020, “significativamente superiori alle prime indicazioni e aspettative”.
I ricavi sono stati 744 milioni di euro, in calo del 15,9% rispetto agli 884,9 milioni del 2019. Al netto della variazione di perimetro dell’area Media, determinata dalle cessioni a fine 2019 di cinque testate, il decremento dei ricavi si attesta al 14% circa, in buona parte riconducibile agli effetti del Covid-19.
L’utile è stato di 4,5 milioni di euro, rispetto ai 28,2 del 2019.
L’area media ha registrato ricavi per 197,6 milioni di euro (-23% rispetto a 256,6 milioni di euro del 2019; -17,5% al netto delle testate cedute a fine 2019). Nel quarto trimestre dell’anno il calo si è attestato al 18,2% (-12,8% circa a parità di testate), con un significativo recupero delle attività digitali che hanno mostrato una crescita del 17,3% (+20,8% a perimetro omogeneo) rispetto al quarto trimestre 2019.
In particolare nell’esercizio 2020:
− i ricavi pubblicitari sono risultati in contrazione del 28% circa a livello totale. Si tratta – si legge nella nota del gruppo – della tipologia di ricavi più influenzata dall’emergenza sanitaria in corso che ha, tra l’altro, imposto la cancellazione nel 2020 di un importante evento quale il Salone del Mobile. Depurando dalle discontinuità di perimetro, la riduzione risulterebbe pari al 23%, con il segmento print a -41% e la raccolta pubblicitaria digitale in sostanziale stabilità (+0,3% rispetto al 2019). Nell’ultimo trimestre dell’anno, a fronte di una prosecuzione della flessione, seppur mitigata, nella raccolta legata alle testate cartacee (-22% circa a pari perimetro), i ricavi derivanti dalla raccolta digital hanno rilevato – come già indicato – una crescita di circa il 21%.
− i ricavi derivanti dalle diffusioni (edicola e abbonamenti) sono risultati inferiori del 24% circa, in virtù sia della cessione delle cinque testate già menzionate sia dell’impatto del Covid-19; a pari perimetro, il calo si sarebbe attestato intorno al 14%.
− i ricavi derivanti dai prodotti collaterali sono calati del 26% circa rispetto al 2019 (-24% circa al netto dalla cessione delle cinque testate). Nel 2020 l’incidenza dei ricavi digital sul totale dei ricavi pubblicitari della business unit si attesta al 57% (dal 42% del 2019).
Per il 2021, il gruppo “intende proseguire nell’opera di consolidamento della propria leadership nell’area Libri – sia nel segmento dell’editoria scolastica sia Trade, aumentandone la rilevanza e l’incidenza sul complesso delle attività del Gruppo – e di completamento delle proprie competenze e offerta in ambito digitale” e stima di conseguire ricavi in leggera crescita e un forte incremento invece dell’utile netto.
“La solidità finanziaria – spiega la nota – consente di perseguire eventuali opportunità di acquisizioni e di creare le condizioni per un ritorno al dividendo a valere sul risultato dell’esercizio 2021″.
A proposito di acquisizioni, “ne ho in mente tante”, ha detto Antonio Porro, che ad aprile prenderà il posto di Ernesto Mauri come a.d., specificando che la casa editrice proseguirà in continuità a guardare al settore trade (in dimensione più all’estero che in Italia, dove le quote di mercato sono già ai limiti di legge), alla scolastica “domestica” e al digital.
Nel campo M&A, Porro ha specificato che l’attenzione nel comparto digitale è focalizzata nel food e nel wellness, cioè i settori dove Mondadori ha già una presenza importante o di leader, con un rafforzamento sui social media e una prima operazione che “potrebbe essere conclusa entro l’anno in corso”, specifica l’a.d. designato, che verrà nominato dall’assemblea del 27 aprile prossimo.
Per quanto riguarda i periodici, Mondadori è intenzionata a mantenere il suo perimetro. Lo ha specificato Ernesto Mauri, che ha parlato anche della partecipazione ne Il Giornale, di cui oggi possiede circa il 18,4%.
“Non abbiamo in programma di cederla o di ridurre la quota e siamo contenti che le perdite si stiano riducendo rispetto agli anni passati. Anche l’andamento diffusionale lo vedo interessante, mi sembra un ottimo segno. Non c’è nessuna operazione in vista” su questo dossier.
Idem per ‘Tv Sorrisi e Canzoni’: “Fino ad oggi non è mai stata neanche presa in considerazione l’idea di una cessione del settimanale. E’ una testata di grande valore”.