Glamour è in edicola rinnovato nei contenuti e nella grafica. Cristina Lucchini lascia la direzione per dedicarsi a tempo pieno al ruolo di direttore eventi e progetti speciali di Vanity Fair
Sulla foto di copertina solo uno strillo: la parola “coraggio”. Si è presentata così in edicola l’evoluzione di Glamour, volta a ribadire e rafforzare la brand awareness. Non è una mossa a effetto ma la promessa di un valore – ogni mese una parola chiave diversa – attorno al quale si dipana il racconto giornalistico dell’intero numero e degli altri touch point del brand: sito, social media, eventi sul territorio. Un progetto concettuale “olistico” di cui la ripensata veste grafica e i format inediti sulle varie piattaforme sono la logica conseguenza, e che il direttore Cristina Lucchini ha costruito assieme alla redazione con l’obiettivo di affidarlo, dopo il lancio, a un team cresciuto all’interno.
Emotion Telling: la prima e più importante keyword di questo progetto. Glamour intercetta un sentimento emergente a livello mondiale e ispira il suo storytelling alle emozioni, che vanno abbracciate, esibite, raccontate. La scrittura diventa più emozionale non soltanto perché spesso è il racconto di esperienze che coinvolgono il giornalista (e il talent) in prima persona, ma perché arriva dritta al cuore e si fa ricordare. Coraggio, Meraviglia, Equilibrio, Libertà, Orgoglio, Gentilezza, Semplicità, Amore, Entusiasmo: ogni mese un’emozione positiva, un valore da coltivare. Questo “New Feeling” si declina nel magazine in una veste grafica più pulita ed elegante, un’iconografia arricchita di illustrazioni e collage, in linea con l’esplosione della Street Art – e in un canovaccio editoriale più semplice, circolare, articolato in quattro sezioni: Fashion, People, Beauty, Entertainment.
Tra le novità, l’introduzione degli Influeditor: sono una nuova generazione di contributor, social talent professionisti in grado di costruire contenuto e al tempo stesso di influenzare.
Il sito – già forte di quasi 2,2 milioni di utenti unici – rafforza il suo potenziale diventando “trend destination”, accogliendo la moda, facendola diventare il centro del racconto a fianco del beauty. I social – che assicurano al brand una fan base di 1,1 milioni di follower – lo affiancano in nuovi format progettuali che permettono di interagire con le community del brand in modo rotondo e contemporaneo.
Il nuovo corso prevede anche un importante cambiamento organizzativo. Cristina Lucchini, dopo avere costruito e lanciato il progetto con il numero di aprile, firmerà quello di maggio. A fine aprile lascia il suo incarico di direttore di Glamour per dedicarsi a tempo pieno al ruolo di direttore eventi e progetti speciali di Vanity Fair, che con l’insediamento di Simone Marchetti alla direzione è diventato ancora più cruciale rispetto al passato, e che con il lancio di un nuovo palinsesto di verticali ed eventi è destinato a rafforzarsi ulteriormente.
La direzione del mensile viene affidata ad interim al direttore editoriale Luca Dini, che si avvarrà della collaborazione di Alessandra Pellegrino a cui è stato affidato il compito di portare avanti, assieme alla redazione, l’evoluzione del progetto editoriale.
«Dopo sei anni lascio la direzione di Glamour, un brand che ha saputo, nel corso di questi anni, rinnovarsi, espandersi, trasformarsi», dice Cristina Lucchini. «Un brand capace di emozionare e coinvolgere e che ha un grande futuro ancora da scrivere. Il cammino è tracciato ed è destinato a sorprendere e meravigliare su tutte le piattaforme dell’entertainment contemporaneo. Ringrazio l’editore che ha creduto in me e ringrazio la redazione che è stata complice e stimolo».