Per la prima volta, Telegraph Media Group ha comunicato nel bilancio annuale l’entità dei ‘diritti di negoziazione’ che paga a investitori pubblicitari e agenzie media.
“Questi sconti possono assumere la forma di pagamenti in contanti, spazi pubblicitari gratuiti o una combinazione di entrambi”, scrive Campaign sottolineando quanto i ‘rebates’ siano comuni nell’advertising Uk, benché la pratica sia dichiarata e discussa pubblicamente molto di rado.
I revisori dei conti del gruppo editoriale hanno specificato che l’azienda stipula accordi con agenzie e alcuni clienti, soggetti a una spesa minima, che solitamente includono a fornire sconti in base al livello e alla quota di spesa, ma il portavoce del gruppo editoriale si è rifiutato di far ulteriori commenti.
Quanto al fatturato del gruppo TMG, è sceso del 2,4% a 271,4 milioni di sterline per l’anno fiscale concluso a dicembre 2018 causa il “continuo calo strutturale della pubblicità cartacea e della diffusione”, compensato solo in parte dalla crescita degli abbonati e dei conseguenti ricavi.
La pubblicazione della relazione annuale è stata decisa perché la famiglia Braclay, che controlla il gruppo editoriale, ne sta considerando la vendita.
Secondo Campaign è il 4to tra i grandi editori britannici a rivelare di pagare ‘rebates’: il primo, nel 2015, è stato Daily Mail and General Trust, seguito nel 2016 da Guardian Media Group, The Times e News Group Newspapers, proprietaria di The Sun, ma solo DMGT ha fornito l’entità dell’accantonamento, pari a 22,1 milioni di sterline per “sconti contrattuali”.
Dal canto loro, le agenzie media dichiarano completa trasparenza al riguardo e di utilizzare gli sconti per ridurre i fee o far pagare meno i loro servizi ai clienti.