Con un anno di anticipo rispetto alle previsioni, il Financial Times ha raggiunto un milione di abbonati paganti.
La testata finanziaria ha introdotto il paywall nel 2002, nel 2007 è passata a un modello di accesso limitato con un numero di articoli gratis via via sempre più ridotto, fino al 2015 quando il modello principale è diventato quello del paid trial.
Gli abbonamenti digitali ora contano per oltre tre quarti della diffusione del Financial Times, anche se il giornale cartaceo è ancora giudicato profittevole.
La reach è globale, visto che il 70% dei lettori risiede fuori dal Regno Unito. FT Group lo scorso anno ha registrato ricavi per 383 milioni di sterline e profitti per 25 milioni.
John Ridding, ceo di FT, ha dichiarato in una nota allo staff: «Abbiamo raggiunto questo record grazie a una strategia che ci è valsa oltre 650mila abbonati digitali. Con un modello di abbonamento innovativo e investendo nella trasformazione digitale, abbiamo provato che il giornalismo di qualità può essere un business di qualità, in crescita. Abbiamo anche mostrato che il valore del dare notizie e analisi in modo indipendente, autorevole e affidabile in tempi di fake news, sensazionalismo e polarizzazione nei media».