Il gruppo nato dall’integrazione del Gruppo Espresso e Itedi si chiamerà Gedi e, come spiega John Elkann agli azionisti, “avrà ricavi per 700 milioni, una redditività tra le più alte del settore e non avrà debito”.
Nella lettera agli azionisti Exor il presidente ha dichiarato che il gruppo – che controlla testate come La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e molti giornali locali Finegil – conta una diffusione media aggregata (carta più digitale) di circa 740.000 copie al giorno, più di 5,8 milioni di lettori e circa due milioni e mezzo di utenti digitali unici al giorno.
“Gedi sarà leader italiano nell’informazione, uno dei più grandi in Europa, guidato da una manager di grande talento come Monica Mondardini” spiega Elkann, aggiungendo che nonostante negli ultimi anni le fonti di ricavo principali, pubblicità e vendite, siano calati “il mercato dell’informazione rimane ampio e sta crescendo; perciò, se si è capaci di fare informazione affidabile e di qualità, credo che si possa avere successo”.
Alla luce delle ultime vicende – leggi alla voce brand safety e fake news – ha aggiunto “credo inoltre che gli inserzionisti, in particolare le grandi aziende di beni di consumo, vorranno avere un controllo maggiore su dove andranno i loro annunci e di conseguenza vedremo una maggiore consapevolezza nella spesa pubblicitaria che dovrebbe avvantaggiare le società editoriali serie”.