Il Gruppo editoriale ha presentato i conti del 2017 sui quali pesa il contenzioso con il Fisco. In crescita i ricavi pubblicitari grazie al contributo delle concessioni di terzi
Nel 2017 i ricavi consolidati di Gedi Gruppo Editoriale sono stati pari a 633,7 milioni di euro, in crescita dell’8,2% rispetto al 2016 mentre si sono mantenuti sostanzialmente stabili a perimetro equivalente (-0,1%). Ricordiamo infatti che il perimetro di attività dell’esercizio 2017 è significativamente diverso da quello del 2016; Gedi ha acquisito il controllo del Gruppo Itedi, entrato nel perimetro di consolidamento dal 30 giugno 2017. Inoltre il conto economico 2016 comprendeva il contributo delle testate cedute verso la fine dell’esercizio (Alto Adige, Il Trentino, Il Centro e La Città di Salerno. La Nuova Sardegna è stata ceduta in affitto).
Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 53,2 milioni, importo significativamente maggiore rispetto al dato del 2016 (43,7 milioni), anche a perimetro equivalente (46,1 milioni)
Il risultato operativo consolidato è stato pari a 28,7 milioni, in crescita rispetto al risultato del 2016 (22,4 milioni), anche a perimetro equivalente (22,5 milioni).
Gli oneri fiscali sono ammontati a 150,5 milioni a causa del costo sostenuto per la definizione del contenzioso che si riferiva a contestazioni di natura antielusiva relative ai benefici fiscali derivanti dall’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso realizzata nel 1991, pari a 143,2 milioni di euro.
Il risultato delle attività cessate e destinate alla dismissione include 8,2 milioni a titolo di corrispettivo differito per la cessione di All Music a Discovery, avvenuta a gennaio 2015.
Il risultato netto consolidato, per effetto dell’onere fiscale sopra menzionato, è negativo per 123,3 milioni, a fronte di un utile di 10,4 milioni nel 2016.
I ricavi diffusionali, pari a 201,7 milioni, sono in leggero aumento (+0,8%) rispetto a quelli dell’esercizio precedente e risultano in flessione del 7,1% a pari perimetro, in un mercato che, come sopra riportato, ha continuato a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani (- 8,8%).
I ricavi pubblicitari sono cresciuti del 13,7% rispetto al 2016; la crescita a perimetro equivalente è stata del 5,7%, con una flessione del 3,3% sui mezzi del Gruppo ed un incremento significativo delle concessioni di terzi, grazie alle nuove concessioni di Radio Italia e delle testate La Stampa e il Secolo XIX (la cui raccolta di pubblicità nazionale è passata al Gruppo dall’inizio del 2017 e per il primo semestre dell’esercizio è stata classificata quale raccolta per terzi, posto che l’integrazione è avvenuta a metà anno).
Con riferimento ai mezzi del Gruppo, la raccolta su radio è cresciuta del 5,0%, confermando l’evoluzione positiva già riscontrata nel precedente esercizio.
La raccolta su internet ha mostrato una crescita del 9,9% (+2,3% a perimetro equivalente), con un andamento migliore di quello del mercato.
Infine, la raccolta su stampa ha registrato un aumento del 4,8% (-7,3% a perimetro equivalente, in linea con l’andamento generale della raccolta dei quotidiani).
I costi, esclusi gli opzionali e le concessioni di terzi, sono cresciuti dell’1,4% e sono scesi del 5,4% a perimetro equivalente; sono diminuiti in particolare i costi fissi industriali (-12,8%), grazie al proseguimento delle attività di riorganizzazione della struttura produttiva del Gruppo, i costi di logistica e distribuzione (-11,0%), per la razionalizzazione operata sui trasporti, i costi redazionali ed i costi di gestione e amministrazione (complessivamente -3,3%), grazie alle misure adottate per il contenimento del costo del lavoro e delle spese generali.