Valerio Gaviglia, direttore media di Sport Network e neo-presidente FCP-Assoperiodici, ha raccontato a Brand News i progetti su cui si focalizzerà l’associazione che raggruppa concessionarie e gestori diretti attivi nella vendita di pubblicità sui periodici
Recuperare il valore del dato, puntare all’identificazione di un indice di qualità, tornare a formare la rete commerciale, approfondire il ruolo dell’IA e quello degli eventi, costruire i nuovi modelli economici del futuro: è un programma importante quello messo a punto da Valerio Gaviglia, direttore media di Sport Network e neo-presidente FCP-Assoperiodici, insieme con i colleghi dell’associazione per affrontare un contesto mutevole, riportare in evidenza il valore della carta stampata e quello della pubblicità che veicola.
Gaviglia ha raccontato a Brand News i progetti su cui si focalizzerà l’associazione che raggruppa concessionarie e gestori diretti attivi nella vendita di pubblicità sui periodici.
Quali saranno gli appuntamenti associativi più importanti che affronterà nel corso del suo mandato?
«Con i colleghi dell’Associazione abbiamo condiviso un programma di massima focalizzato sul reperimento di nuove risorse basato sul recupero del valore del dato, il potenziale del AI, un sistema di certificazione degli eventi, la formazione della rete commerciale e l’identificazione di un quality index. Ci attende un lavoro impegnativo in un contesto mutevole, che affronteremo con ottimismo consci del valore dei mezzi che rappresentiamo, condividendo informazioni, dati ed esperienze anche con le altre Associazioni presenti in FCP».
In che modo FCP-Assoperiodici può accompagnare advertiser e agenzie verso un nuovo modo di pianificare la stampa periodica?
«L’Associazione ha recentemente finanziato due ricerche sul valore della carta stampata (Kantar e Next/Università) da cui sono emerse le peculiarità del mezzo, a cominciare dall’accettazione del contenuto pubblicitario presente, considerato non intrusivo, in un contesto autorevole e certificato».
I periodici soffrono meno dei quotidiani, ma soffrono un calo costante della raccolta, sebbene sotto la media si nascondano sicuramente le eccezioni. Quali sono i problemi più urgenti che il settore dei periodici deve affrontare?
«Le problematiche che affliggono il settore, che ben conosciamo, possono e devono diventare un’opportunità e la transizione digitale, se adeguatamente interpretata, sarà la base su cui costruire i modelli economici del futuro. I prodotti che esprimono qualità continueranno a essere centrali nella dieta mediatica dei cittadini e nelle scelte dei marketer, consci del fatto che ogni canale di una testata giornalistica autorevole contribuisce significativamente al risultato delle campagne pubblicitarie, carta stampata compresa. Il contenuto total free, finanziato dalla sola pubblicità, andrà progressivamente a contrarsi poiché non sostenibile».
Sono in programma ricerche per definire meglio le caratteristiche di questo mercato?
«Al momento non abbiamo in programma ulteriori attività di ricerca se non quelle di approfondimento sull’AI e gli eventi».
È vero che il valore della pubblicità su piattaforma cartacea è in ripresa? Ma vale per tutti?
«In ogni singolo comparto afferente al sistema della carta stampata, quotidiano, settimanale o mensile, registriamo segnali positivi, per diversi motivi ed è su quelli che dobbiamo concentrare le attenzioni al fine di renderli stabili e crescenti».
A.C.